Inizia oggi il processo a San Josè
Rischia fino a 20 anni di carcere e si è sempre dichiarata non colpevole. Elizabeth Holmes, 37 anni, è state una delle imprenditrici più famose del panorama healthcare, nonché ex icona della Silicon Valley. Nel 2015, però, tutto è cambiato. Fondando Theranos a Palo Alto nel 2003, quando aveva 19 anni, ha dato il via a un’iniziativa imprenditoriale che puntava a rivoluzionare il settore delle analisi del sangue. Abbandonando l’università di Stanford, Holmes ha costruito un impero arrivato a valere 9 miliardi di dollari. Ma sono anni che l’imprenditrice fa i conti con la giustizia e con le accuse di frode. Oggi, martedì 31 agosto, ha il via il processo a San Josè.
Elizabeth Holmes: la vicenda
Non è la prima volta in cui un figlio della Silicon Valley inciampa nella giustizia. Il caso di Elizabet Holmes ha però scioccato l’opinione pubblica quando nell’ottobre 2015 il Wall Street Journal ha pubblicato un’inchiesta dalla quale emergeva quanto le tecnologie e i macchinari di Theranos non fossero affatto efficaci. L’idea (spacciata per) rivoluzionaria – protetta addirittura da un brevetto depositato – era quella di effettuare numerose analisi del sangue partendo da piccolissime quantità di campione: in buona sostanza niente più aghi per il prelievo, ma soltanto una minuscola puntura al dito. Molti l’hanno descritta come una delle più grandi truffe del secolo. Nel frattempo l’azienda dell’healthcare ha chiuso nel 2018, lasciando Holmes in balia degli investitori, che l’hanno citata in giudizio per frode, e della giustizia.
Di lei si stanno occupando le principali testate internazionali come il Guardian. Nell’atto di accusa, riportato dal giornale inglese, si legge che “nonostante la rappresentazione ai medici e ai pazienti che Theranos poteva fornire esami del sangue e risultati accurati, veloci, affidabili ed economici, Holmes e Balwani (ex COO della startup, ndr) sapevano che la tecnologia di Theranos non era in grado di produrre costantemente risultati accurati e affidabili per alcuni esami del sangue”. Su Twitter esiste ancora il profilo ufficiale di Elizabeth Holmes, con l’ultimo post che risale proprio all’anno della svolta, il 2015. “Non c’è sogno che non si possa realizzare. Non lasciare che nessuno ti dica il contrario”, recita un tweet con tanto di sua foto da bambina.
“Una saga di arroganza e inganno”
Il New York Times non ha usato mezzi termini nel trattare il via al processo all’ex imprenditrice. L’appuntamento giudiziario infatti sarà il “coronamento di una saga di arroganza, ambizione e inganno della Silicon Valley” ed è stato ritardato sia per via della pandemia sia perché la Holmes, nel frattempo, è diventata madre. Sono 12 i capi di accusa che la attendono in un processo che potrebbe durare dai tre ai quattro mesi. “Fake it till you make it” sarebbe la cultura di fondo che ha caratterizzato l’attività di Theranos, descritta dagli osservatori come uno degli emblemi di un mondo startup senza scrupoli.
Donna di successo fino a pochi anni fa, Elizabeth Holmes è stata acclamata dai potenti del mondo, soprattutto negli Stati Uniti, che in lei vedevano un prodigio al femminile. Su YouTube, ad esempio, si può ancora trovare un suo speech insieme all’ex presidente USA, Bill Clinton, e al fondatore di Alibaba, Jack Ma. In pubblico ha sempre impostato la propria immagine per apparire come una Steve Jobs al femminile (anche dal punto di vista estetico, caratterizzato da dolcevita neri). Per completare il quadro in vista del processo di oggi, secondo il Wall Street Journal l’ex Ceo probabilmente sosterrà di aver subito abusi dall’ex fidanzato, all’epoca presidente della società. Questa circostanza, stando alla sua difesa, l’avrebbe resa incapace di prendere le migliori decisioni per l’azienda.