Mentre in Italia per l’Invalsi usiamo ancora solo carta, in Slovacchia è pronto un sistema elettronico che coinvolgerà 1600 scuole
In Italia per il sistema di valutazione nazionale, le cosiddette prove Invalsi, partono ogni anno da villa Falconieri a Frascati (sede dell’Istituto) 21 Tir di carta, 45 mila pacchi di domande imbustate e inviate alle classi di tutto il Paese. In Slovacchia da quest’anno i test per misurare il sistema scuola saranno online.
La valutazione fa rima con innovazione
Una vera rivoluzione che arriva da lontano ma che potrebbe essere destinata ad aprire una seria riflessione per far sì che valutazione faccia rima con innovazione e risparmio anche in Italia. Chi insegna si domanda da sempre, dall’anno in cui si è messa in moto questa colossale macchina di valutazione, come si possano risparmiare dei soldi e come sia possibile che nel 2014 si aspettino ancora la mattina della prova, le buste sigillate arrivate da Roma nelle mani del dirigente della scuola e successivamente dei responsabili dei test.
L’esperimento slovacco
Un passa carte dispendioso, con uno spreco di risorse inimmaginabile. In Slovacchia hanno messo in moto il più grande esperimento di utilizzo di test elettronici e centralizzati per la valutazione del sistema scolastico dell’intero Paese. Un lavoro che prenderà il via da quest’anno e coinvolgerà 1651 scuole. Lo scopo del test è lo stesso dell’Invalsi: migliorare la qualità dell’istruzione della scuola primaria e secondaria. La differenza tra la Slovacchia e l’Italia sta nell’utilizzo della Rete. Il progetto preparato dalla nazione straniera prevede un sistema di prove online per gli insegnanti, per gli alunni e per le scuole che monitori il livello di conoscenza degli alunni, le abilità e le competenze chiave ma anche la qualità delle scuole. Si parla persino di maturità online. Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione, ad un addio alla carta che varrebbe la pena di considerare anche in Italia.
Il metodo della Slovacchia anche per le prove Invalsi
Oggi ogni ragazzo riceve dei fascicoli che deve compilare a biro, tracciando una crocetta sulla risposta corretta. Basta pensare che per la sola prova d’italiano sono stati predisposti cinque fascicoli differenti. Così per il test di matematica. Ciò significa avere quintali di fogli che girano tra una scuola e un’altra oltre ai verbali che i somministratori devono compilare. Forse è arrivato il momento di una reale svolta all’insegna dell’innovazione e del risparmio: il metodo della Slovacchia potrebbe essere usato anche per l’Invalsi creando una piattaforma e un sistema accessibile con delle password.
Forse finora ciò non è stato reso possibile per la chiara consapevolezza d’avere, nella maggior parte delle scuole italiane, dei laboratori d’informatica con personal computer vetusti, forse nemmeno in grado di supportare una piattaforma tecnologica come quella che dovrebbe servire per un sistema del genere. Ma se così fosse siamo di fronte ad un paradosso: una scuola che vuol misurare la propria qualità cosciente del fatto che non ha neanche l’attrezzatura tecnologica di base. O forse dobbiamo iniziare a pensare che la Slovacchia abbia superato l’Italia?