“Finalmente si è capito che i venture capital sono il futuro dell’economia del Paese. C’è molta attenzione al traveltech da parte del mondo politico e dei decision makers che oggi guardano al venture capital come asse industriale. In Italia il trend è molto positivo e la visione ottimistica”, ha dichiarato a Startupitalia Luigi Capello, AD di LVenture Group
Realizzato insieme al Ministero del Turismo con il contributo di Intesa Sanpaolo e Human Company, CDP Venture Capital ha lanciato Argo, l’acceleratore di startup traveltech gestito da LVenture Group e VeniSIA. Si tratta di un programma, con headquarter a Venezia negli spazi di VeniSia, che si rivolge a startup e PMI innovative impegnate nello sviluppo di soluzioni e servizi per il turismo e l’ospitalità. Un’iniziativa che è parte della Rete Nazionale Acceleratori CDP, il network dedicato allo sviluppo di startup specializzate nei mercati a maggior potenziale di crescita che oggi conta 16 programmi verticali operativi in Italia.
Con una dotazione complessiva di 4,5 milioni di euro – di cui circa 3,4 stanziati dal Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital – Argo ha l’obiettivo di individuare e selezionare le più promettenti startup traveltech italiane o internazionali che intendano aprire una sede operativa sul mercato locale. “La filiera del turismo è in una fase di grande trasformazione per diventare più sostenibile, a impatto zero e digitale – ha commentato Francesca Bria, presidente di CDP Venture Capital – Con un mercato digitale che ha sfiorato gli 11 miliardi di euro nel 2021, è il settore i cui gli investimenti in venture capital sono cresciuti di più negli ultimi anni, anche grazie alla ripresa post-Covid. Con il lancio dell’acceleratore Argo vogliamo sostenere la crescita delle migliori startup che sviluppano servizi e soluzioni innovative nel traveltech e nell’ospitalità”.
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A chi si rivolge Argo
Argo focalizza l’attenzione su realtà con un team costituito e un prototipo funzionante che abbiano sviluppato prodotti o servizi innovativi nel campo del turismo in riferimento, in particolare modo, ai settori del turismo d’affari, culturale, religioso e di studio, dei viaggi organizzati, delle esperienze open-air, dell’enogastronomia, dello sport e del benessere. Ai fini della selezione, saranno valutate con particolare interesse quelle tecnologie abilitanti come software CRM e di Data Intelligence, app web e mobile e sistemi di digital commerce. Argo selezionerà circa 10 startup ogni anno, per i prossimi tre anni, che riceveranno un investimento pre-seed di circa 75mila euro e che potranno accedere a successivi finanziamenti post accelerazione. Il Ministero del Turismo, inoltre, potrà sostenere ulteriormente le startup selezionate con un eventuale contributo a fondo perduto di 25mila euro. Il programma di accelerazione, della durata di cinque mesi, darà impulso alla crescita delle startup attraverso un percorso di formazione con esperti del settore, finalizzato a validare il prodotto e il modello di business per il go-to-market. Fino al 19 febbraio è possibile candidare la propria startup collegandosi a questo link per prendere parte al primo programma che partirà nel mese di marzo.
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Perchè un acceleratore di startup traveltech
Nel nostro Paese, il turismo vale il 13% del PIL. “Accelerare l’innovazione sostenibile e digitale in questo settore ha un potenziale a forte impatto economico e occupazionale su tutto il territorio”, ha dichiarato Francesca Bria. Abbiamo chiesto a Luigi Capello, AD di LVenture Group, come mai la società ha deciso di investire proprio in un acceleratore di startup nel settore travel.
Cosa ci dicono le statistiche nel settore del traveltech in Italia post-Covid?
I dati sono positivi: gli attori stanno aumentando e, finalmente, si è capito che i venture capital sono il futuro dell’economia del Paese. A questo settore c’è molta attenzione da parte del mondo politico e dei decision makers che oggi guardano al venture capital come asse industriale. In Italia, il trend è molto positivo e la visione è ottimistica. Il 2023 sarà molto meglio del 2022, ci aspettiamo una forte ripresa. Gli attori guardano verso i business angels e ai vari investitori, che sono sempre più coinvolti anche con lo stanziamento dei nuovi fondi supportati anche da CDP.
“I dati sono positivi; gli attori stanno aumentando e, finalmente, si è capito che i venture capital sono il futuro dell’economia del Paese”
Perché LVenture Group ha deciso di supportare Argo?
Argo fa parte della filiera degli investimenti. Non dimentichiamoci che il turismo è uno dei settori trainanti della nostra economia e come area di intervento è molto importante. Crediamo che sia uno strumento fondamentale per portare le startup verso il successo. Il travel tech è un settore a valore aggiunto dove la tecnologia può aiutare tantissimo e fare la differenza. Pensiamo ai bed and breakfast; una volta erano gli “affittacamere”, oggi, con le piattaforme, sono diventati uno strumento per prenotare, vedere la location, i servizi a disposizione. Sono state abbattute molte barriere, migliorando l’accoglienza e la professionalità. È un settore trainante a cui si rivolge un forte interesse globale.
Cosa consiglierebbe a uno startupper che si inserisce nel settore del turismo?
Il mio consiglio è quello di andare a cercare il fabbisogno, capire che cosa è utile e ascoltare i consumatori per trovare soluzioni scalabili che migliorino la situazione di tutti noi. Ora le piattaforme sono connesse e bisogna guardare al mercato globale con un occhio lungimirante.
Quali sono i prossimi passi di LVenture Group?
Ci sono buoni round in corso a cavallo dell’anno; per le exit ne abbiamo conclusa una e ne abbiamo un paio in negoziazione. Siamo molto attivi nel settore delle partnership, per portare le corporate a fare innovazione. C’è stato l’accordo con Intesa SanPaolo e Accenture, mentre con Meta abbiamo lanciato una call che si chiama “Greener”. Riserveremo, anche in futuro, molta attenzione al mondo degli acceleratori e continueremo con i round.