Con StartupItalia iniziamo un nuovo viaggio alla scoperta del mondo delle startup a 360 gradi. Lo facciamo con uno speciale che abbiamo chiamato “Il glossario dello startupper” e che si propone di esplorare, parola per parola, i termini di uso comune legati all’imprenditoria. Iniziamo dalle basi, dalla parola che più di ogni altra utilizziamo sul nostro magazine. Che cos’è esattamente una startup? E quando la si può definire tale?
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Quando nasce una startup
Con il termine “startup” si intende un’azienda appena nata o nata da pochi anni, fondata da uno o più imprenditori, che ha come obiettivo quello di creare e sviluppare un prodotto o servizio che possa velocemente conquistare il mercato. Il termine, di derivazione anglosassone, significa letteralmente “partire, mettersi in moto“. Solitamente, le giovani imprese in fase iniziale presentano un rischio più elevato rispetto a quelle già consolidate sul mercato, rischio che esalta sia le prospettive di guadagno sia la possibilità di perdite. Queste aziende neonate o da poco sul mercato, in caso di successo, traggono il loro vantaggio dal fatto che, essendo state appena avviate, utilizzano generalmente una limitata quantità di risorse sia umane sia finanziarie.
Differenze tra giovani imprese
Un’importante distinzione va fatta tra il termine il termine generico, che può riferirsi a qualunque giovane società, e “startup innovativa“: una specifica categoria di imprese introdotta dalla legge 221/2012 che tra i requisiti presuppone la costituzione da non più di 5 anni, un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro e, come oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi a elevato valore tecnologico. Spesso, tuttavia, vengono colloquialmente considerate innovative anche giovani società ad alto contenuto tecnologico con più di 5 anni.
Gli ingredienti essenziali
Gli ingredienti essenziali di una startup innovativa sono essenzialmente tre: innovazione, scalabilità e replicabilità. L’innovazione può riguardare il modello di business oppure i prodotti o i servizi, mentre il modello di business di una azienda innovativa deve essere scalabile e replicabile. Per “scalabile” si fa riferimento alle economie di scala che l’impresa deve essere in grado di sfruttare per incrementare le sue dimensioni, mentre con “replicabile” si allude alla possibilità di impiegare il medesimo modello di business per diversi tempi e luoghi, attuando minimi adattamenti. Questa prima puntata del nostro speciale termina qua ma rimanete connessi per non perdervi i prossimi contenuti a cui daremo risalto sul nostro magazine.