Riciclare ogni componente e materiale presenti all’interno di una batteria agli ioni di litio. Dopo un decennio di ricerca e sviluppo, la startup tedesca Cylib, fondata ad Aquisgrana nel 2022, ha iniziato a raccogliere rapidamente capitali per finanziare il proprio progetto climate tech, già testato con successo in diversi progetti pilota. Il round seed nel settembre 2023 ha superato gli 11 milioni di euro, ma quella annunciata di recente è la più grande operazione mai registrata in Europa per una settore strategico come quello del riciclo delle batterie: 55 milioni di euro.
Chi investe in Cylib
Il round Serie A da 55 milioni di euro è stato guidato da VC World Fund e da Porsche Ventures. Si sono poi aggiunti investitori come Bosch Ventures, DeepTech & Climate Fonds, NRW.Venture, mentre hanno fatto follow on soggetti come Vsquared Ventures, Speedinvest e 10x Founders. Come evidenzia Tech.eu, si tratta della prima volta in cui due colossi come Porsche e Bosch sono presenti nella medesima iniezione di capitale.
Cosa fa Cylib
Pur essendo stata fondata nel 2022, Cylib ha alle spalle un decennio di ricerche. Nel team di fondatori compaiono la Ceo Lilian Schwich, tra le più note ricercatrici europee nell’ambito del riciclo delle batterie, il Cto Paul Sabarny e il Coo Gideon Schwich. Il processo messo in pratica con macchinari efficienti è il frutto di diversi anni di lavoro presso i laboratori della RWTH Aachen University.
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Con i 55 milioni di euro del round Serie A l’azienda porterà il proprio impianto produttivo a livello industriale, puntando anche sull’allargamento del team. Grazie alle sue tecnologie è in grado di non sprecare terre rare e componenti preziose di tutta una serie di batterie, da quelle delle automobili a quelle dei monopattini.
In un contesto globale dove aumentano le vendite di auto elettriche e le case automobilistiche hanno fatto propria la transizione, abbandonando gradualmente i combustibili fossili, è fondamentale che non si passi da una dipendenza all’altra. Impianti in Europa in grado di non disperdere queste risorse contribuiranno ad avere una supply chain più corta, senza peraltro danneggiare l’ambiente, visto l’impatto che ha l’estrazione delle terre rare.
Perché bisogna riciclare le batterie elettriche?
Come ha spiegato la stessa Cylib, nel 2023 le vendite globali di auto elettriche sono salite a 14 milioni e le stime parlano di un aumento a 17 milioni nel 2024. Secondo il Fraunhofer ISI, il controllo sull’intera filiera vede ancora un punto debole nel riciclo delle batterie, in buona parte prodotte in Cina. Entro il 2040 saranno 2,1 i milioni di tonnellate di batterie agli ioni di litio da riciclare in Europa. Nel caso in cui si rinunciasse a favorire simili tecnologie, ci si legherebbe inevitabilmente a industrie extraeuropee, con tutto quel che ne consegue sul nodo dei prezzi e sulle limitate capacità di contrattazione.