“La via dei colori” è progetto a sostegno di tutte le famiglie i cui bambini hanno subito degli abusi tra le mura scolastiche
A volte dal dolore può nascere un’esperienza utile agli altri. E’ il caso dell’associazione “La via dei colori” nata da cinque famiglie i cui figli hanno subito maltrattamenti dalle maestre dell’asilo. Sono mamme che hanno pianto; loro malgrado hanno dovuto frequentare l’aula di un tribunale per chiedere giustizia. Hanno dovuto fare i conti con le difficoltà psicologiche dei loro bambini ma non si sono fermate.
Nel 2012, a un anno esatto dalla scoperta dei maltrattamenti nell’asilo “Cip Ciop” di Pistoia, hanno scelto di unirsi, per essere un punto di riferimento per altri genitori ma anche per le scuole. Le storie di abusi in Italia, purtroppo, sono frequenti: dal “Magico Bosco” di Pistoia all’asilo Mazzanti in provincia di Ravenna, ai “Cedri” di Genova.
I fondatori dell’associazione spiegano:
“Ognuno di noi quel giorno è stato chiamato direttamente da una sconosciuta che ci ha comunicato che le maestre, alle quali con fiducia avevamo affidato i nostri figli, erano state arrestate, e che i piccoli erano stati temporaneamente affidati agli assistenti sociali. Il nostro progetto nasce proprio da quella tremenda sensazione di smarrimento che t’investe quando scopri che qualcuno ha fatto del male a tuo figlio, e vorresti senza ombra di dubbio far qualcosa, ma non sai cosa”.
Da quel momento le famiglie travolte da questa tragedia si sono guardate in faccia. Non potevano restare solo ad attendere un processo. Hanno scelto un’altra strada: essere a disposizione di chi subisce una storia di questo genere. Oggi, grazie anche al sostegno di un comitato scientifico, sono in grado di fornire una tutela legale, un sostegno psicologico e medico ma anche di fare prevenzione e tutela.
A Empoli hanno persino allestito uno sportello per le famiglie che vengono a conoscenza di ipotetici episodi di violenza. Al servizio dalle 9 alle 19, con una segreteria telefonica attiva 24 ore, qualsiasi persona può trovare nello sportello un punto di confronto sgombro da giudizi.
Una sfida e un aiuto anche per chi opera nella scuola dal momento che lo sportello organizza corsi di formazione per la gestione dello stress e delle relazioni in ambito lavorativo. Una risposta concreta ad un problema spesso invisibile che va trattato con gli strumenti adeguati, senza mai sottovalutare le implicazioni di un gesto. Basta poco per far sentire male un bambino, per offenderlo. A volte non si tratta nemmeno di maltrattamenti voluti ma della gestione di comportamenti che un professionista dell’educazione deve avere.