Si chiama “Miles from tomorrowland”, protagonista una famiglia che vive nello spazio. Miles è un bambino avventuriero e sua sorella Loretta è un esperta di programmazione
Il colosso del web e il gigante dell’animazione si sono uniti per conquistare il mondo dell’infanzia. Google e Disney hanno collaborato in un nuovo cartone animato che mira ad avvicinare i bambini al mondo dell’informatica e del coding. Il cartone si chiama “Miles from tomorrowland” ed è una serie che ha per protagonista il piccolo Miles Callisto, un bambino amante dell’avventura che vive con la famiglia nello spazio. Miles ha una sorella maggiore, Loretta, che è il vero fulcro della strategia messa in campo dal binomio Google-Disney per far innamorare i bambini (e in particolar modo le bambine) della programmazione.
Loretta è, infatti, una ragazza bravissima nello sviluppare codici, e – come dice la descrizione Disney – “ha la risposta a tutte le domande dell’universo nel suo braccialetto” che poi sarebbe una specie di wearable. Grazie ai codici Loretta porta a termine le avventure che si susseguono nei vari episodi, risolve i problemi e scopre nuovi pianeti. Il messaggio della serie è proprio questo: grazie alla programmazione si può risolvere qualsiasi enigma, si può fare qualsiasi cosa.
La scelta di far interpretare alla ragazza il ruolo di esperta di coding non è casuale: secondo Google mostrare l’esempio positivo di una figura femminile che ha successo nel mondo dell’informatica serve a sfatare la percezione diffusa che questo mondo sia riservato solo agli uomini. La serie è in onda da pochi giorni negli Stati Uniti e non si sa se verrà trasmessa anche in Europa.
Sembra che ogni generazione sia destinata ad avere la sua famiglia spaziale. Negli anni ’60, e poi anche negli ’80, avevamo le avventure dei “The Jetsons”. Mentre prima, però, si mirava a stupire con la fantasia di avventure intergalattiche, la tendenza, oggi, è rendere tutto il più reale possibile. I creatori di “Miles from tomorrowland”, infatti, hanno interpellato esperti della Nasa, della Società del turismo spaziale e di Google per rendere quanto più credibile possibile la serie: anche perché ai giorni nostri, rispetto agli anni ’60, con i progressi della tecnologie molte cose sono davvero alla portata di tutti. Perfino lo spazio.