In collaborazione con |
Automotive e sostenibilità: un binomio che per le case automobilistiche è una priorità. Tra queste c’è Jaguar Land Rover, che con l’idea di promuovere una sinergia efficace ed efficiente con le startup e gli studenti del Politecnico di Torino, ha dato vita a Range Rover Leadership Academy. «L’Academy nasce dall’idea che il leader del futuro non può esimersi dall’essere sostenibile. E per i giovani di oggi, “nativi sostenibili”, la sostenibilità è un valore centrale – ha commentato Marco Santucci, CEO di Jaguar Land Rover Italia durante la presentazione che si è tenuta nella Range Rover House milanese aperta in occasione della Design Week – Jaguar Land Rover vuole diventare net zero entro il 2039, mentre già nel 2025 il marchio Jaguar sarà full electric». A Milano Range Rover ha incontrato alcune startup di successo che, con l’aiuto del Politecnico di Torino, cercano di stimolare negli studenti la capacità di concepire un’idea creativa da trasformare, con il supporto della casa automobilistica, in possibili startup nel prossimo futuro. Tra queste, Circularity, che guida le aziende verso modelli e processi di produzione e consumo circolari, e Deesup, nata come marketplace con l’idea di allungare il ciclo di vita nel design. Con la convinzione che sia importante investire nei giovani, Jaguar Land Rover Italia porta avanti due progetti di formazione ed educazione partendo dalle scuole secondarie, con l’attività E-ducation, per arrivare all’Università con la Range Rover Leadership Academy, puntando sulla creazione di una sinergia che vede al centro i giovani talenti.
La Leadership Academy di Range Rover
L’obiettivo della casa automobilistica non è soltanto quello di creare sinergia e ricevere stimoli dalle startup, ma anche di metterle in contatto con coloro che saranno gli imprenditori del domani. In particolare, con alcuni studenti del Politecnico di Torino che studiano Design Sistemico, orientati nella creazione di nuove imprese focalizzate sulla transizione ecologica. «Questi ragazzi sono molto ambiziosi e nutrono interesse e passione crescenti per affrontare sfide complesse – ha affermato Alessandro Campanella, ricercatore del Politecnico che segue gli studenti nella loro formazione – La loro visione è olistica e abbiamo selezionato 5 team composti da 4 studenti ciascuno per mettere a terra le basi per far sì che certe idee possano strutturarsi come startup. Con questo obiettivo, un mese fa è iniziato un percorso di accelerazione che a giugno si concluderà con la presentazione di un progetto. Successivamente, li supporteremo con percorsi di mentoring e di supporto strategico e operativo, grazie al prezioso contributo che arriva da parte delle startup, degli esperti e del Club degli Investitori». Il 6 giugno una giuria composta da accademici, startup e dal brand ideatore del progetto, Jaguar Land Rover Italia, selezionerà la migliore idea di impresa che salirà sul palco di SIOS Summer a Roma il 20 giugno.
La sinergia con le startup
Come anticipato, Range Rover per il progetto Leadership Academy ha scelto Circularity, startup innovativa nata nel 2018 per fare matching tra aziende con l’idea di reimpiegare gli scarti dei materiali. «Questa idea 6 anni fa anticipava le tendenze di mercato. Noi ci siamo adattati alle esigenze per approfondire i temi dell’ESG e della sostenibilità, con la misurazione del carbon footprint, per poi arrivare a parlare di circolarità ad aziende mature – ha commentato Camilla Colucci, co-founder e a.d. di Circularity – Oggi nel nostro team lavorano 27 persone, ci siamo evoluti, cambiati e adattati. Realtà come le nostre nascono per supportare le imprese in questo cambiamento». Tra le startup che collaborano con Range Rover per la Leadership Academy c’è anche Deesup: «Quando questa startup ha preso forma era un marketplace nato con l’idea di allungare il ciclo di vita nel design con la compravendita di arredo di seconda mano – ha spiegato Valentina Cerolini, cofounder e CEO Deesup – Tutti compravano online e abbiamo colto l’opportunità per aprirci a nuovi contenitori. Così siamo diventati un team dinamico e multitasking. Anni fa i produttori di arredo erano ancora poco pronti a cogliere le opportunità che offre la sostenibilità e Deesup ha capito come entrare nel mondo del second hand. Questo settore, nonostante negli anni si sia evoluto, è comunque sempre legato all’artigianalità».
La cultura del fallimento
Durante il talk alla Range Rover House di Milano è emerso che il lungo percorso verso la sostenibilità non è sempre facile, per qualsiasi azienda e anche per le case automobilistiche. Il viaggio è costellato da successi ma anche da molti insuccessi ma è proprio dai fallimenti che si impara di più. Quella che viene definita “cultura del fallimento”, ritenuta tanto importante in America, per non dire essenziale, per la buona riuscita di un’attività imprenditoriale, in Italia spesso non è ancora percepita così. «L’importante è non arrendersi, ma rimettersi sempre in gioco e per Jaguar Land Rover investire in sostenibilità è fondamentale per essere rilevanti nel futuro. Ogni industry deve fare il suo e Jaguar Land Rover punta a essere un’azienda del domani – ha commentato l’a.d. Santucci – La casa automobilistica sta concentrando gli investimenti nella motorizzazione elettrica a basso impatto ambientale e verso l’utilizzo di materiali riciclati. L’economia circolare è fondamentale per il futuro del settore automotive».
Consigli pratici per aspiranti startupper
Gli studenti hanno approfittato della presenza degli startupper per porre alcune domande e ricevere qualche consiglio. «Avere una visione d’insieme, concentrarsi su un topic e diventare i massimi esperti di quel tema per capire dove sta andando il mercato è stato per noi centrale – ha dichiarato Camilla Colucci di Circularity – Se capisci che c’è un’esigenza che altri non hanno ancora colto, consiglio di portarla avanti comunque perché poi si avrà un vantaggio sul mercato». «La lungimiranza, senza dubbio, aiuta nel match con le aziende ed è importante approcciarsi al concetto del fallimento, vivendolo come un momento di insegnamento. Negli USA è un plus: se non hai fallito almeno una volta, non puoi essere un bravo imprenditore», ha concluso Valentina Cerolini di Deesup.