Dopo diversi anni dalla scomparsa di Melissa Bassi, vogliamo ricordarla con la lettera di Davide.
E’ il 19 Maggio del 2012, una mattina come tutte le altre. Gli alunni dell’istituto Morvillo Falcone di Brindisi stanno entrando a scuola. All’improvviso un boato. Una bomba. Melissa Bassi non c’è più. Se n’è andata, travolta da quell’esplosione che ferì altre nove persone.
Noi vogliamo ricordarla con la lettera di Davide Perlangeli, che tutte le mattine percorreva lo stesso tragitto in pullman con Melissa.
Il pullman era partito da Mesagne in orario. Alla fermata il solito gruppo, quello che tutte le mattine s’incontra lì per andare a scuola. Durante il viaggio (breve, solo 15 chilometri scarsi…) le solite cose, i soliti discorsi. Si ride, si scherza…ci si passa i compiti di matematica…i primi messaggi della giornata col telefonino …l’ipod nelle orecchie.
Nel pullman le ragazze del “Morvillo Falcone” sono la maggioranza: fanno a gara per conquistare i posti davanti;
ma con loro viaggiano alcuni miei compagni del “Marzolla”, …altri vanno al “Fermi”, altri ancora al “Majorana”. Una piccola comunità di studenti compie questo tragitto due volte al giorno, per l’intera durata dell’anno scolastico. Melissa è seduta davanti, al suo solito posto. Accanto a lei, Selena: “migliori amiche”, come amavano definirsi. Dietro di loro, Veronica, Sabrina, Alessandra, Azzurra… Melissa si dà una ravviata ai lunghi capelli rossi, una sbirciatina allo specchio. L’autista si ferma: si aprono le porte automatiche. Melissa non vede l’ora di scendere: c’è un’importante sfilata da organizzare. Per lei, che studia Moda, è un vero e proprio compito. Sorride entusiasta e si accinge a scendere i primi gradini: il primo, il secondo…il marciapiede…
…Un boato sordo, intenso investe l’intero quartiere. La scuola è al crocevia tra la Commenda e Santa Chiara: l’esplosione si sente in un’area di centinaia di metri.
Sono a casa: sto mettendo le ultime cose nel mio zaino…la relazione della visita guidata a Paestum per la Professoressa Del Prete, il libretto delle giustifiche. Anch’io sento il boato…ma è ora di andare “Avranno fatto saltare qualche macchina” ho pensato. Entro in auto con mia madre. Fuori è il delirio: ambulanze a sirene spiegate sfrecciano lungo il Viale, i Vigili del Fuoco si fanno strada tra le auto in coda…Prendiamo la solita scorciatoia. Da Viale Aldo Moro ci immettiamo nella strada del Magistrale: evitiamo così almeno un semaforo. Ci avviamo verso il “Morvillo Falcone” e da lì intendiamo percorrere il tratto di fronte al tribunale per poi imboccare via Nardelli… Ma le luci sinistramente lampeggianti delle ambulanze sono ferme proprio lì, davanti al Professionale. Mia madre è preoccupata: pensa ai suoi alunni dello Scientifico Tecnologico che a quell’ora entrano a scuola: il secondo piano del “Morvillo”, infatti, è utilizzato dal Majorana come succursale. Siamo costretti ad un’inversione a U per cercare di raggiungere il Classico da un’altra strada…
Arrivo a scuola: Professori, alunni, genitori sono tutti fuori, nei pressi della scuola. Nessuno ha la forza di entrare: si guardano increduli negli occhi.
Melissa Bassi viene immediatamente soccorsa: investita in pieno dall’esplosione morirà circa un’ora e mezza dopo all’Ospedale Perrino. E con lei scompaiono il suo sorriso, la sua voglia di fare, i suoi progetti, i suoi sogni… Veronica è tutta ustionata: scene di panico…La collocano sulla barella e l’ambulanza corre disperata verso l’ospedale…
Anche Sabrina, Azzurra, Alessandra sono gravemente ustionate e portate immediatamente al Pronto Soccorso. Le loro ferite guariranno, ma lo squarcio profondo nella loro anima non so se si colmerà mai.
Erano arrivate a scuola come tutti i giorni, come noi studenti di tutte le scuole, tutte le mattine. Erano sicure del fatto che anche quella mattina sarebbero entrate con lo stesso spirito con cui si entra in un luogo familiare e sicuro. Sicuro quanto la propria casa. E invece “qualcuno” ha deciso che doveva andare diversamente, che non sarebbe stata, quella, una giornata come le altre, un sabato qualunque…
Chi? Perché? Saranno gli inquirenti a dircelo, spero presto…per sapere da chi e da cosa dobbiamo difenderci. Perché da sabato, 19 maggio 2012, ci sentiamo tutti un po’ meno sicuri: è questo il nostro Ground Zero da cui ci solleveremo con fatica.
Da lunedì rientreremo nelle nostre aule, perché è giusto così: perché non dobbiamo darla vinta alla paura che in questo momento è comprensibile, ma dalla quale non dobbiamo farci sopraffare.
Da lunedì forse lasceremo da parte Alessandro Magno e Omero almeno per un po’, e parleremo di giustizia, di legalità, di Stato.
E ci sentiremo fortunati di poterlo ancora fare, mentre ci rimarranno negli occhi e nel cuore il sorriso di Melissa e nel piazzale antistante il Professionale “Morvillo Falcone” gli zaini fumanti, le bottigliette d’acqua, i borsellini con penne e colori…e un quaderno dalle pagine bruciacchiate con dentro gli appunti, scritti con una calligrafia piccola e fitta, di una materia che dovremmo tutti studiare e amare di più…la Costituzione.
Ciao Melissa…
Davide Perlangeli
Liceo Classico Statale “Benedetto Marzolla”
Post pubblicato per la prima volta tra le note di Giusy Gatti Perlangeli, con il titolo
“Ore 7.42…attacco al cuore della scuola“.