Verona agrifood innovation hub (Vaih) ha lanciato Foodtech incubator, un programma dedicato a trasformare le migliori ricerche universitarie, spin-off e idee early-stage in imprese con l’obiettivo di colmare il divario tra ricerca e settore agroalimentare, creando le condizioni favorevoli allo sviluppo di nuove imprese tecnologiche in un comparto che in Italia ha raggiunto i 75 miliardi di euro nel 2024. Oggi l’agritech ha davanti a sé diverse sfide: dalla digitalizzazione dell’agricoltura al cambiamento climatico, dall’evoluzione delle abitudini alimentari fino all’urgenza di un nuovo equilibrio tra salute dell’uomo e del pianeta.
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Foodtech incubator, il programma
Dopo aver consolidato il modello a Verona e nel Triveneto, Foodtech incubator segna l’avvio della strategia di espansione nazionale del Vaih per i prossimi anni. Si tratta di un piano pensato per replicare il progetto in altri poli strategici italiani e accompagnare l’intera filiera agroalimentare verso soluzioni più digitali, sostenibili e interconnesse.
Con il lancio dell’incubatore, il Vaih – nato dalla collaborazione tra Eatable Adventures, uno dei principali acceleratori Foodtech – e un gruppo di partner istituzionali e industriali del territorio veronese (Fondazione Cariverona, UniCredit, Comune di Verona, Veronafiere, Confindustria Verona, Università degli Studi di Verona, VasonGroup e Mulino Padano), rafforza ulteriormente la propria rete in cui è entrata anche l’Università di Padova, partner accademico di riferimento internazionale.
I dettagli del bando
Il bando è aperto dal 23 settembre e sceglierà fino a 10 idee ad alto potenziale. Dopo la selezione, il percorso sarà avviato a novembre e si concluderà con un DemoDay a febbraio 2026 durante il quale le soluzioni sviluppate verranno presentate a una platea di investitori, grandi aziende e istituzioni di rilievo nazionale. I progetti emergenti potranno candidarsi in cinque aree chiave di innovazione: agricoltura innovativa; ingredienti & prodotti Next-Gen; economia circolare & upcycling; biotech & nuovi processi produttivi; deep tech per la filiera agroalimentare.
Il percorso prevede poi un programma che unisce formazione, mentorship e workshop, attraverso un confronto diretto con aziende e investitori. Si apre con un bootcamp iniziale, dedicato a definire le basi del progetto e allineare il lavoro sui pilastri chiave e segue un calendario di sessioni di gruppo online, per condividere conoscenze, strumenti e best practice, approfondire le specificità di ogni iniziativa e accelerarne la crescita. L’obiettivo è quello di trasformare i progetti nelle prime fasi fino a diventare startup strutturate, pronte a entrare in percorsi di accelerazione e ad aprirsi a investitori e partner.