L’Information Visualization (InfoViz) la chiave di TIM per avvicinare il tema alle persone. In azienda, come nelle installazioni artistiche
Nel 2012 sono stati prodotti più dati che nei precedenti 5.000 anni e da qui al 2020 le cifre sono esponenziali. Un flusso imponente di informazioni. Big Data per intenderci. Per le aziende un’occasione di business imperdibile (pensate alle possibilità offerte dall’analisi di informazioni della nostra digital life). Ma dalla consapevolezza al pieno utilizzo, ne passa. Per TIM i Big Data sono determinanti, nell’ambito della sua strategia di innovazione.
Secondo Lucy Lombardi, responsabile Innovazione di TIM «il nostro lavoro è immaginare il futuro per farlo diventare presente, secondo il principio ideas that work.
Lavoriamo per far sì che la fruibilità dei Big Data sia il più possibile vicina alle persone, a misura d’uomo.
Innovazione è anche nel modo con cui si usufruisce dei Big Data. Mettendo da parte tabelle, istogrammi e diagrammi e puntando sull’Information Visualization. Ne abbiamo parlato con Marina Geymonat, responsabile Trusted digital life innovation di TIM. Dove “trusted” evidenzia come «la nostra azienda sia chiamata a rispettare una serie di regole in tema di trattamento dei dati – e quindi della nostra digital life – offrendo tutte le garanzie in fatto di privacy, sicurezza, e affidabilità».
Per Marina Geymonat il vero nodo dei Big Data è «la loro eterogeneità. Diversità che impone anche un modo diverso di rappresentazione, più sistemico».
L’Information visualization (InfoViz) «è un tema che impone il massimo rigore: da una parte la necessità di rappresentare in un modo chiaro e riconoscibile, dall’altro il rispetto di regole matematiche. In più, i dati devono avere appeal. Insomma devi avere piacere nel guardarli. E’ un tema che fonde insieme competenze matematiche, di design e artistiche».
Information visualization per le aziende
In chiave business, rendere in forma visuale i Big Data vuol dire anche «offrire nuovi strumenti per capire e strutturare i processi aziendali e in generale per migliorare la comunicazione in azienda».
InfoViz «permette di fare analisi visuale di situazioni complesse. Ricordiamoci – ha ribadito Marina Geymonat – che i Big Data sono eterogenei e che sono soprattutto le relazioni ad essere determinanti per la comprensione e la risoluzione dei problemi».
Information visualization e creatività alla XXI Triennale
Non solo business, ma anche creatività. Alla XXI Triennale di Milano tutto questo si è tradotto nella partecipazione di TIM alla mostra interdisciplinare THE NEXT NEST, un progetto a cura di Mario Cipriano, Francesca Di Noia e Luca Berardo, costituito da due tele realizzate da Daniele Galliano nel corso di 4 performance live su musiche di Saturnino Celani e Livio Magnini.
Alla tela fisica dipinta dall’artista, fa da complemento la componente digitale e interattiva realizzata dall’Innovation Center di TIM.
Sono proprio i lavori su InfoViz e su Interaction Design quelli da cui origina la collaborazione. «Volevamo aggiungere all’opera – spiega sempre Marina Geymonat – una componente di interazione visuale: abbiamo realizzato una tela digitale che astrae quella di Daniele Galliano e permette agli spettatori di interagire e di creare la loro opera personalizzata.». Il Visitatore diventa Visit-Attore e crea «delle forme in movimento che, grazie ad algoritmi matematici e alla sensibilita’ estetica dell’autore – Luca Buriano – diventano uniche».