La tecnologia primeggia nelle operazioni M&A per il secondo anno consecutivo e raggiunge la vetta nelle fusioni e acquisizioni a livello globale per la seconda volta dal 2000. Le innovazioni in realtà aumentata, realtà virtuale e l’Internet delle Cose (IoT) i settori nel mirino degli investitori nell’hardware
Nel corso del primo semestre del 2016 nel settore tecnologia sono state effettuate 4.158 operazioni di mergers and acquisitions (M&A, fusioni ed acquisizioni) per 267,6 miliardi di dollari (252,5 miliardi di euro), in crescita del 7% rispetto alla prima metà del 2015. Non solo. La tecnologia primeggia in questo tipo di operazioni per il secondo anno consecutivo e raggiunge la vetta nelle fusioni e acquisizioni a livello globale per la seconda volta dal 2000. E’ quanto risulta dai dati dello studio del network internazionale di revisione e di consulenza aziendale BDO Global (su dati Bloomberg, CB Insights, Dealogic, Digi-Capital, PitchBook, Wall Street Journal). Secondo il report, mentre nel complesso il comparto delle fusioni e acquisizioni a livello globale nella prima metà del 2016 ha subito una contrazione del 18% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno, il settore tecnologia ha già superato i picchi massimi di crescita M&A registrati nel corso del 2015. QUI lo studio completo.
Microsoft e l’acquisizione di LinkedIn
Un certo numero di operazioni strategiche di fusione e acquisizione di alto profilo stanno spingendo verso l’alto i volumi del settore. Nel segmento hardware il deal più rilevante è stata la fusione tra Dell e EMC chiusa i primi di settembre 2016 per un valore di 67mld di dollari, il maggiore buyout della storia. Altre operazioni significative comprendono l’acquisizione del social network LinkedIn da parte di Microsoft per un valore di 26,2 miliardi di dollari, la scalata di Symantec a BlueCoat acquisita per $4,65mld e l’acquisto da parte di SalesForce di DemandWare per $2,8 mld. Con una domanda di hardware stagnante, le tradizionali imprese di hardware stanno guardando alle opportunità offerte da acquisizioni strategiche per guidare la propria crescita ed espandere la propria portata nel mercato.
IoT, realtà aumentata e virtuale
E nel prossimo futuro? Le innovazioni in realtà aumentata, realtà virtuale e l’Internet delle Cose (IoT) sono i target delle acquisizioni delle società hardware e degli investitori Private Equity che vogliono avere un presidio in questi segmenti emergenti. Secondo lo studio di BDO, alcune evidenze di questa tendenza in atto negli ultimi anni: Cisco ha acquisito per 1,4 miliardi di dollari Jasper Technologies a febbraio 2016 e la loro tecnologia che abilita i dispositivi a connettersi a Internet. L’acquisizione da parte di Facebook di Oculus VR nel 2014 per due miliardi di dollari, i giganti del tech come Apple, Google, HP e Twitter che hanno fatto acquisti tra le startup operative nella realtà aumentata e in quella virtuale. I venture capitalist sono poi entrati prepotentemente nel settore, da gennaio a luglio 2016 i loro investimenti sono stati da record con 2 miliardi di dollari investiti in startup di realtà aumentata e virtuale, nonostante il mercato sia appena agli albori. A seguito dell’ultima release della Nintendo di Pokémon Go agli inizi dell’anno, i competitor, come per esempio Sony, stanno progressivamente investendo nell’online gaming, e ci si attende un robusto prosieguo di fusioni e acquisizioni da parte dei più lungimiranti investitori e una vera e propria corsa per aggiudicarsi le migliori offerte.
1,7 miliardi di dollari investiti in startup hardware
Il private equity rimane attivo nel settore della tecnologia, con il 19% dei buyout 2016 negli USA che afferiscono al settore tech e con molti fondi di investimento che rispetto al loro usuale standard di target di investimento hanno optato per l’acquisto di aziende tech tra le più robuste e sane sul mercato. Dopo un avvio di inizio anno lento, anche le Venture Capital (VC) hanno scelto di investire nel settore prediligendo le startup del segmento hardware e investendo 1,7 miliardi di dollari, per un totale di 120 operazioni. Mentre il numero delle operazioni è lievemente diminuito rispetto al primo semestre del 2015, quando le offerte sono state 123, il valore in dollari capitalizzato è da record. Infatti, l’investimento VC nel 1 ° semestre 2016 ha toccato il massimo picco di crescita degli ultimi 10 anni, secondo TechCrunch.
Exit, guidano UK e Germania
In termini di exit in tecnologia a livello globale, il segmento hardware rappresenta il 13% delle exit nel Q1 e l’8 per cento delle exit nel Q2. In linea con lo storico dati, la maggior parte delle vendite nel tech nello scorso anno era afferente a società operative su Internet. Il Regno Unito e la Germania hanno guidato le exit in ambito hardware, con il 18% e il 13% delle vendite rispettivamente di tutte le exit 2015 a livello mondiale. Gli Stati Uniti si piazzano subito dopo con l’11% delle exit.