A Roma incontro a Talent Garden Poste Italiane dedicato al Digital Commerce e alla Globalizzazione con Digital Magics
Enrico Gasperini sapeva bene quanto l’open innovation fosse importante per le startup, le Pmi e per il sistema economico italiano. Per questo, nel libro bianco di Digital Magics (che è anche come suo testamento ideologico) aveva scritto della necessità dell’introduzione di facilitazioni fiscali per quelle piccole e medie imprese che avessero investito in attività di innovazione aperta. GIOIN (Gasperini Italian Open Innovation Network), è nato dalla sua idea ed è il primo network dedicato all’innovazione delle imprese italiane riservato agli imprenditori, al top management e ai professionisti.
Un evento a Roma su open innovation ed e-commerce
L’avventura di questo progetto è partita da Milano, con l’Open innovation day del 22 marzo e arriva a Roma con un incontro dedicato al Digital Commerce e alla Globalizzazione presso Digital Magics Roma, nuova sede del business incubator quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana.
All’interno del campus di co-working Talent Garden Poste Italiane in via Giuseppe Andreoli, 9 (MA Lepanto), rappresentanti dell’industria italiana, esperti e startup si confronteranno sul tema Digital Commerce e Globalizzazione per capire come recuperare il gap dell’Italia e come conquistare nuovi clienti ed esportare il Made in Italy in tutto il mondo. E alle 15.35 si discuterà proprio di quattro casi concreti di “Open Innovation e E-commerce”
GIOIN, quando il networking favorisce l’innovazione
La mission di GIOIN è quella “di collegare imprenditori, professionisti, manager di aziende italiane che vogliono imparare a navigare nell’oceano blu”, si legge sul sito. Si tratta di un network privilegiato che coinvolge i propri membri in un percorso di informazione e formazione “disruptive”, volto a fornire strumenti, supporti e suggestioni, necessari per affrontare la sfida della quarta rivoluzione industriale e per avvicinare il mondo dell’impresa italiana all’ecosistema delle startup innovative. GIOIN è anche un’opportunità per potersi confrontare tra “peers”, per condividere idee ed esperienze professionali simili oppure completamente diverse, per fare networking, per creare innovazione di valore.
Queste occasioni si concretizzeranno in 6 appuntamenti nel corso dell’anno, organizzati nei campus di Talent Garden e nelle sedi di Digital Magics a Milano, Roma, Saint Vincent, Bari e Napoli.
Eventi dedicati ad approfondire le opportunità offerte dal paradigma dell’Open Innovation, grazie al contributo di studi e ricerche, ma soprattutto con la condivisione di esperienze concrete e di case history industriali e manifatturiere, il coinvolgimento di imprenditori e startupper di fama nazionale ed internazionale che, seguendo questo modello, hanno fatto innovazione nei loro settori, con la creazione di progetti disruptive. L’obiettivo è essere fonte di ispirazione e di competenza per chi è alla ricerca di una soluzione per crescere, innovare, generare valore, in un’arena competitiva sempre più agguerrita, globale e tecnologica.
2 motivi per incentivare l’open innovation
Dovrebbero essere create agevolazioni degli investimenti in open innovation. È questa la convinzione di Marco Gay, vice presidente di Digital Magics e presidente dei Giovani di Confindustria, che a Startupitalia! ha spiegato come sia arrivato a questa conclusione «anche alla luce dell’esperienza che stiamo facendo con il road show di GIOIN, dove andiamo ad analizzare in maniera puntale e condivisa le potenzialità e le capacità dell’Open Innovation».
Per Gay, che le Pmi portino avanti percorsi di open innovation – attraverso l’acquisto di innovazione per vie esterne alle aziende – è essenziale per due motivi:
1. le PMI hanno in questo modo la possibilità di fare innovazione aperta andando a selezionare il meglio che trovano per rispondere alle loro necessità con tempi certi e costi certi
2. Diamo alle 5657 startup innovative non solo la possibilità di confrontarsi con il mercato ma anche molto spesso dei veri e propri partner industriali che possono aiutarle a rendere più solida la loro crescita.
«Non dimentichiamoci – ha aggiunto Marco Gay – che soprattutto in un paese come l’Italia, ci piacerebbe tanto che la parola startup fosse sempre associata all’idea di unicorno, ma molto più facilmente startup può anche voler dire: un’azienda che nasce con caratteristiche innovative e poi diventa leader dei mercati nazionali e internazionali».