Winelivery chiude il 2020 con risultati ben più alti delle attese: un tasso di penetrazione dell’app sulla popolazione italiana superiore all’1.2%, grazie alle oltre 700 mila app scaricate, e 7.5 milioni di euro di fatturato consolidato, 6 volte quello del 2019
Questo periodo storico ha visto in forte aumento la domanda per i servizi di delivery che, data la situazione socio-economica, sono di grande supporto al cittadino poiché limitato nelle uscite dal proprio domicilio. Winelivery, che dal 2016 si allena per le “Olimpiadi della Delivery”, si è trovata a gareggiare in questo contesto partendo da una posizione di vantaggio: non solo è riuscita far fronte all’aumento della domanda mantenendo gli alti standard di servizio in 30 minuti e in temperatura, ma ha anche ampliato notevolmente la rete arrivando ad oltre 60 store con servizio express in tutte le principali città italiane, dalla Sicilia all’Alto Adige.
Un anno importante per Winelivery
Il 2020 è stato un anno importante anche dal punto di vista del funding. L’ultimo importante round di investimento conclusosi a Dicembre, ha visto la riconferma della fiducia dei sia Soci, tra cui Gellify Digital Investment (GDI) oltre che l’ingresso un pool ristretto di nuovi Soci sinergici al progetto. La raccolta ha consentito all’azienda di reperire le risorse necessarie all’esecuzione dell’ambizioso piano di sviluppo del quadriennio 2021-2024, che porterà Winelivery ad aumentare la capillarità e diffusione del servizio, consolidando quindi la propria leadership in un segmento che, in Italia, ha creato da zero.
Winelivery, crescita superiore al 600%
“Consideriamo Winelivery ancora una Startup” afferma Francesco Magro, founder e CEO dell’azienda ”Questo perchè, come tale, abbiamo brama di crescita e ci poniamo obiettivi di sviluppo molto sfidanti. Al tempo stesso ci comportiamo come un’azienda che deve competere sul mercato, e quindi essere capace non solo di crescere a tassi importanti, ma anche di portare redditività agli azionisti”. Così raccontano anche i dati di questo 2020: Winelivery chiude con una crescita superiore al 600%, ma allo stesso tempo con EBITDA positivo a dimostrazione della solidità e lungimiranza delle scelte operate dal Management. “Winelivery conquista il mercato e porta redditività perché la sua strategia punta a valorizzare i prodotti attraverso un servizio di consegna eccezionale nei tempi e nella cura” continua Magro “evitando in assoluto la leva prezzo e lavorando sul differenziarsi dagli altri operatori sul mercato con una value proposition distintiva”.
2020 l’anno del boom del delivery anche nel settore vino
Complice la difficoltà di uscire di casa e la capacità di alcune startup ad adattarsi al cambiamento, l’anno 2020 (e sarà così anche nel 2021) ha visto una crescita esponenziale delle startup che operano nel settore della distribuzione del vino. Da Tannico, che ha chiuso una importante operazione di exit con Campari (ne abbiamo parlato qui), a Vino 75 che nel 2020 ha cambiato nome in Vino.com con una importante campagna di rebranding. Il settore è in crescita e cavalca quella che ormai è diventata un’abitudine che difficilmente verrà meno anche quando l’emergenza sanitaria sarà alle spalle, come ci ha detto Roberto Fumarola CEO di Qaplà startup che si occupa si monitorare la spedizione ecommerce in una recente diretta su StartupItalia.
Non stupisce quindi che startup che già da tempo si erano strutturate per poter gestire ordini e farlo nel modo più efficiente, stiano riscontrando un notevole successo (basti pensare anche al round di Cortilia da 35 milioni). Un passaggio in più, già in molti casi avvenuto, è quello di aiutare, proprio attraverso il prorpio modello di successo, tanti negozi, piccoli distributori di zona, viticultori e aziende sul territorio, a immettersi nuovamente nel mercato distribuendo i loro prodotti di qualità attraverso proprio i più noti ecommerce.