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La call4ideas ideata da Syngenta Italia, a cui hanno partecipato oltre 70 progetti di innovazione nell’ambito dell’agricoltura 4.0 e produzione integrata, premia l’idea di una app che con l’AI valorizza la biodiversità del suolo
Il settore agroalimentare si trova a dover affrontare sfide cruciali che investono l’intera filiera. Il cambiamento climatico, lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, con particolare attenzione ai temi della resilienza e della sicurezza alimentare, confermano la necessità di agire sia nel breve che nel lungo periodo puntando alla sostenibilità e all’innovazione.
Proprio con l’intento di promuovere l’innovazione nel settore agricolo creando un network tra industria e imprenditorialità emergente e offrendo supporto concreto alle startup e ai giovani talenti è nata SyngenTalent. Nello specifico si tratta della Call4Ideas fortemente voluta da Syngenta Italia, una delle principali aziende dell’agro-industria mondiale, impegnata nello sviluppo di un’agricoltura sostenibile attraverso ricerca e tecnologie innovative. Ad aggiudicarsi la prima edizione del programma, che ha registrato ben oltre 70 candidature da tutto il territorio nazionale, è stata Abit, la startup impegnata per l’efficientamento delle pratiche di biodiversità agricole.
Il vincitore riceverà un finanziamento complessivo di 50mila euro suddiviso tra un contributo economico, dedicato a sostenere la crescita del progetto, e un periodo di formazione e di incontri con il Management di Syngenta, con finalità di mentorship e affiancamento nello sviluppo del business.
Formazione e mentorship per affiancare gli innovatori dell’agroalimentare
Il programma di mentorship prenderà il via a settembre 2023, per una durata prevista di almeno 6 mesi: verranno definiti, con la supervisione di un Business Angel interno a Syngenta, gli obiettivi che il nuovo business intende porsi e su cui Syngenta fornirà competenze e un aiuto concreto, manageriale o specialistico.
«SyngenTalent nasce dalla volontà di Syngenta Italia di mettere a confronto la propria competenza con nuove e interessanti esperienze del tessuto imprenditoriale, territoriale, giovanile e universitario – commenta Massimo Scaglia, Amministratore Delegato di Syngenta Italia – a beneficio del futuro sostenibile dell’agricoltura integrata e come stimolo e investimento alla crescita e alla proliferazione di pratiche virtuose dal basso. L’idea di Abit ci ha da subito colpito, perché in grado di sintetizzare perfettamente e con una brillante intuizione imprenditoriale ciò che vogliamo coniugare oggi sul mercato: innovazione e sostenibilità. Siamo contenti di affiancare questi giovani e talentuosi professionisti nei primi passi del loro business, per supportare un’idea preziosa per l’ambiente e per tutta la filiera e la salute dei suoli».
In giuria esperti della filiera agroalimentare
Nell’attribuzione del premio un ruolo chiave è stato rappresentato dalla scelta di una giuria multidisciplinare, composta da professionisti ed esperti del mondo dell’agricoltura e della filiera agroalimentare. Hanno partecipato infatti alla scelta Tommaso Cinquemani, giornalista esperto di innovazione in ambito agricolo, Alessandra Pesce, Dirigente di Ricerca presso il CREA, Simona Rubbi, responsabile delle relazioni internazionali di CSO Italia, Serena Selvetti, Responsabile Agricoltura 4.0 del CAI, insieme a Massimo Scaglia, che dall’inizio dell’anno ricopre il ruolo di Amministratore Delegato di Syngenta Italia, e Riccardo Vanelli, Biologicals Head EAME.
Le due startup finaliste che hanno avuto accesso al pitch finale insieme alla vincitrice Abit, sono state Agrobit, che opera nel campo dell’agricoltura digitale e precision farming offrendo sistemi di supporto alle decisioni per gestire le aziende agricole in modo sostenibile riducendo i costi, e Oomycidic, che offre soluzioni sostenibili per il controllo di oomiceti fitopatogeni responsabili di un elevato numero di trattamenti con fungicidi.
L’AI che studia e valorizza la biodiversità del suolo
La startup vincitrice Abit ha sviluppato un’app che permette di avere a portata di mano tutte le informazioni relative alla biodiversità dei terreni agricoli. La mission è quella di valorizzare l’elemento suolo, una delle meraviglie più sottovalutate e poco comprese della natura.
Costruire un’ agricoltura pienamente sostenibile migliorando la biodiversità attraverso sistemi smart per vivere in armonia con il pianeta: questo il messaggio che mira a veicolare Abit. Grazie a un sistema di supporto alle decisioni, le aziende agricole, i tecnici e i principali player, saranno in grado di gestire questa complessità.
Il sistema proposto è in grado di analizzare la relazione tra il suolo, le condizioni ambientali e il tipo di agricoltura permettendo di scegliere i migliori input (concimi, agrofarmaci, biostimolanti), così da preservare la salute del terreno e migliorare la risposta delle piante agli stress.
Con un giovane team di professionisti, tra i 22 e i 34 anni, che divide le proprie attività tra Milano e l’Università di Genova, Abit, attraverso l’Intelligenza Artificiale, è in grado di analizzare la relazione tra il suolo, le condizioni ambientali e il tipo di agricoltura. E permette di scegliere i migliori input (concimi, agrofarmaci, biostimolanti) per preservare la salute dei terreni e migliorare la risposta delle piante agli stress.
«Ci siamo subito identificati con le priorità strategiche del progetto di Syngenta, come l’innovazione della filiera agroalimentare, la creazione di nuovi strumenti tecnologici di agricoltura innovativa e la creazione di soluzioni per ridurre l’impatto ambientale nei settori produttivi – ammette Chiara Antonucci, CEO e Co-founder di Abit – «Queste priorità si allineano perfettamente con i valori e gli obiettivi di Abit, ossia contribuire al percorso di innovazione tecnologica in agricoltura, mettendo al centro la valorizzazione della biodiversità dei terreni attraverso l’uso delle più recenti tecnologie, attraverso un attento percorso di ricerca scientifica».