Il founder: «La crescente quota di anziani e di patologie croniche richiede il rafforzamento di un modello di sanità privata di qualità, diffusa sul territorio, con tariffe accessibili»
CardioaCasa, startup innovativa benefit, che offre servizi in telemedicina per la diagnostica cardiovascolare a domicilio e programmi di benessere aziendale attraverso tecnologia certificata, ha raccolto il suo primo round pre-seed da 250 mila euro grazie all’equity crowdfunding. A guidare l’investimento alcuni angels, con un ticket di investimento medio tra i 20mila e i 50mila, tra cui Antonio Sorrentino, founder fintech con già una exit alle spalle e Giancarlo Vergine, founder e managing partner di Over Ventures. Le nuove risorse supporteranno la startup nel consolidamento del team, nell’espansione del servizio su Roma, nello sviluppo tecnico e nell’ampliamento della base clienti. «Siamo soddisfatti di questo primo round, ci permetterà di investire nel modello tecnologico, strutturale e organizzativo della rete dei servizi legati alla diagnostica cardiovascolare. Il mutamento dei bisogni di salute della popolazione e la crescente quota di anziani e di patologie croniche richiedono il rafforzamento di un modello di sanità privata di qualità, diffusa sul territorio, finalmente a domicilio e con tariffe accessibili», ha raccontato a StartupItalia Fulvio Ricci, founder di CardioaCasa. «L’innovazione tecnologica può contribuire al raggiungimento di questo obiettivo, in particolare nell’ambito delle attività di prevenzione» ha aggiunto Antonio Sorrentino, uno dei primi angel a credere nel progetto CardioaCasa.
Cosa fa CardioaCasa
Fondata a Treviso a febbraio 2022, da un’idea di Fulvio Ricci, CardioaCasa ha già validato l’idea e lanciato il servizio domiciliare in Veneto. Grazie alla telemedicina eroga in modalità veloce e sicura esami diagnostici, Elettrocardiogrammi e Holter, con standard ospedalieri e con validità clinica ai fini di legge. Oltre al servizio B2C la società sta già implementando ulteriori iniziative rivolte al mercato B2B.
«In questo ambizioso percorso che abbiamo intrapreso, l’equity crowdfunding ci è sembrato lo strumento di raccolta più idoneo», ha aggiunto Ricci. «Ed è un boost non indifferente dal punto di vista della comunicazione, per una startup in fase early stage come la nostra».