Il programma di accelerazione dal basso, premiata recentemente in Qatar da Ubi Global, racconta il mondo dell’innovazione all’interno della linea 1 della Metro di Napoli
Innovazione a 30 metri di profondità. Tanti separano la superficie della città di Napoli dalla sue linee delle Metro dell’Arte, apprezzate nel mondo. Proprio la linea 1, fermata Università, è lo spazio che la community di NaStartup, il programma di accelerazione dal basso fondato da Antonio Prigiobbo, ha scelto per il consueto evento mensile del fortunato format giunto al sesto anno.
Tra le opere dell’architetto e designer anglo-egiziano, Karim Rashid, che raccontano la necessità di comunicare tra presente e futuro, si sono presentate alla community progetti ingegneristici in campi diversi (dalla robotica, alla social innovation, fino “speciali” elettrodomestici …):
«La Stazione dell’Università è stata scelta per diversi motivi, perché è sotto il Palazzo dell’ex Borsa di Napoli e attuale Camera di Commercio, perché è la stazione dell’università (fucina dei futuri talenti) e perché è quella più futuristica e racconta in ogni sua opera l’importanza del network e delle connessioni. E infine, perché spiega come l’economia delle startup nel nostro paese sia ancora un movimento underground e insieme dobbiamo lavorare ancora tanto per farlo emergere», spiega Antonio Prigiobbo, founder del progetto.
Ingegneria in tutte le salse
Sono sei le startup che hanno presentato i loro progetti di innovazione. Raccontiamo alcuni dei progetti che ci hanno colpito di più.
Tra questi c’è Erwhi Hedgehog, l’idea di Giovanni di Dio Bruno, che ha creato un piccolo robot che muovendosi è in grado di ricostruire gli ambienti che lo circondano, imparare e memorizzare mappe 3D, rilevare oggetti e interagire con essi. Erwhi è un progetto open source ed è pensato per aiutare le aziende a sviluppare innovazioni nella robotica. Il progetto vede partner prestigiosi come AAEON, Intel e Amazon Web Services.
Rosanna Marra è l’ideatrice di uno degli altri progetti protagonisti: stiamo parlando di Swee, un sistema che favorisce la potabilizzazione e la distribuzione dell’acqua in zone a rischio di carenza idrica: si calcola che siano 663 milioni le persone al mondo che non hanno accesso all’acqua potabile. La tecnologia presenta una pompa collegata a pannelli solari, che viene applicata ai pozzi presenti, per favorire la depurazione dell’acqua ed evitare gli sprechi. La startup ambisce a supportare le ONG internazionali che sviluppano progetti idrici in Paesi in via di Sviluppo
A chiudere il “trittico dell’ingegneria”, ci ha pensato Nicolò Petrone, volto noto del fintech (è il fondatore del sito geomedici.it e nominato tra gli under 30 di Forbes). Insieme a Raimondo Raffi, ha ideato di Shabosh, un’idropulitrice per stoviglie, pensata per lavorare in piccoli spazi. Shabosh non ha bisogno di installazione e di una connessione fissa alla rete idrica e promette di eseguire un ciclo completo di lavaggio in 1.5 min., con 4L di consumo.
NaStartup, premiata in Qatar
La community ha festeggiato il premio ottenuto a Doha in Qatar, come uno dei più innovativi programmi di accelerazione, assegnato da Ubi Global, l’azienda svedese che analizza e mappa l’economia mondiale degli incubatori e degli acceleratori di startup.
NaStartup è stato un dei tre progetti italiani premiati, insieme al Polihub di Milano e I3P di Torino.
Foto: © GiusvaCennamo