“Impara l’arte e mettila da parte“, recita un noto detto popolare. Ma oggi è ancora così? Non per lo Studio Marangoni, storica scuola di fotografia fiorentina, che da circa un anno ha iniziato a cimentarsi con la tecnologia in una chiave moderna che unisce una tra le arti più antiche con le ultime frontiere nell’innovazione. All’interno della scuola, a giugno dello scorso anno, ha preso vita una nuova sezione didattica, la IFCIniziative di Fotografia Contemporanea, su iniziativa di un gruppo di docenti e dipendenti. Tra i primi progetti promossi dall’hub c’è “Filling The Gap”, un corso di alta formazione curato da IFC – Iniziative di Fotografia Contemporanea, che punta a riaccendere i riflettori su Firenze come centro della cultura fotografica europea e a creare un collegamento tra ricerca e produzione artistica che possa aprire nuove strade nel mondo della fotografia contemporanea. Questa nuova tappa del nostro consueto appuntamento del giovedì con Viaggio in Italia arriva negli spazi dell’hub fiorentino, dove abbiamo incontrato Baerbel Reinhard e Giuseppe Toscano, responsabili del corso.
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La nascita del progetto di Studio Marangoni
«L’iniziativa nasce per proseguire la parte di formazione con l’obiettivo di andare a esplorare le nuove dinamiche che interessano la fotografia, per interrogarci sul futuro di questo mestiere in continua evoluzione – spiega Giuseppe Toscano – Per noi è importante parlare di fotografia in modo multidisciplinare, coinvolgendo anche scrittori, psicoterapeuti, sociologi, artisti che toccano il mondo delle immagini e si rivolgono non solo a chi ambisce a diventare un artista ma anche a un pubblico più vasto». Con questo intento ha preso vita “Filling The Gap”, il progetto ideato per creare una connessione tra ricerca personale e artistica che punta a fornire le competenze teoriche e pratiche più innovative in materia di Post-Photography seguendo l’approccio tipico della scuola fiorentina, per evolversi non solo a livello locale e nazionale ma anche internazionale.
Un team multidisciplinare
Il team che guida il progetto è molto trasversale e multidisciplinare. Prendono parte all’iniziativa, infatti, Elisa Medde, curatrice e photo editor interessata alla relazione tra immagine, comunicazione e potere, Salvatore Vitale, artista visivo e docente presso la Lucerne University of Applied Sciences and Arts, Milo Montelli, fondatore di Skinnerboox, casa editrice che ha in catalogo importanti pubblicazioni fotografiche, il collettivo Kublaiklan, specializzato nella progettazione espositiva non convenzionale e site-specific per la fotografia, Laia Abril, autrice di “The Epilogue“, l’artista e docente Marco Signorini, il curatore Daniele De Luigi e Sebastiano Leddi, fondatore del progetto Perimetro. «Con Filling the Gap vogliamo riempire quel vuoto che si viene a creare tra la preparazione accademica e l’affermarsi di una identità artistica e professionale. L’obiettivo è offrire a ogni progetto l’opportunità di trovare la giusta applicazione per un’audience significativa – affermano Reinhard e Toscano – All’interno del programma del master abbiamo previsto una serie di conferenze aperte al pubblico con professionisti e artisti affermati nel campo della fotografia contemporanea che è per noi un’occasione per accendere i riflettori sulle nuove attività della scuola e fare di Firenze un centro della cultura fotografica europea».
Gli ammessi al progetto di Studio Marangoni
«Il corso, che è nato anche con l’aiuto di altri docenti, si rivolge a coloro che nutrono un forte interesse nello sviluppo di un disegno autoriale, sia a livello artistico che tecnologico, con la fotografia, l’installazione, la “sound art”, la letteratura, gli studi sociologici – spiega Baerbel Reinhard – Con questo intento è nato un piccolo gruppo dinamico composto da 15 partecipanti, in media tra i 25 e i 40 anni, su oltre 40 candidature arrivate da tutta Italia, e che grazie al sostegno di Fondazione CR Firenze ha reso possibile anche l’assegnazione di 10 borse di studio per gli studenti più meritevoli». Nel percorso didattico del master particolare attenzione è riservata a due aspetti chiave: quello delle narrative transmediali, sviluppato attraverso una serie di incontri in cui si definisce il progetto dei candidati e se ne guida la realizzazione, con un focus particolare sulla Post-Photography, l’immagine automatizzata, e il post-documentary, e quello di Impatto/Circolazione, che pone l’accento sulle strategie di audience development.
I progetti dello Studio Marangoni
Il nuovo corso si interroga su come cambierà la fotografia con l’avvento delle nuove tecnologie e l’uso delle immagini generate dall’AI. «Oggi a Firenze è difficile emergere con proposte artistiche contemporanee, mentre la nostra scuola può essere un punto di riferimento per giovani artisti che cercano visibilità anche grazie alla fruizione delle ultime tecnologie, in un’ottica di sviluppo dell’intero ecosistema toscano», spiegano i due responsabili del corso.
Proprio verso la creazione di un nuovo ecosistema, lo Studio Marangoni collabora anche con altre realtà. «Per esempio, con l’istituto Max Planck», specificano Reinhard e Toscano. L’obiettivo è quello di creare e formare le future figure professionali nell’ambito della comunicazione visiva. «Vogliamo arrivare dinanzi alle richieste del mercato nel modo più preparato possibile – concludono i due responsabili – Il fotografo come lo conosciamo e lo conoscevamo non esisterà più, ma esisterà il creativo digitale che sa mettere insieme più aspetti che riguardano la comunicazione. Noi desideriamo creare nuove opportunità per chi si iscrive ai nostri corsi, verso lo sviluppo di un lavoro autoriale che sappia distinguersi».