Matix ha appena chiuso un round da 700mila euro. “Ora puntiamo ai mercati di Germania, Francia e USA” afferma il CEO, Riccardo Pistorello
Si occupa di sviluppare una soluzione per la telemetria degli stampi industriali basata sull’interconnessione tra un hardware IoT, installato sulla matrice, e una piattaforma cloud. Matix, startup padovana fondata da Carlo Pasqualetto, Jacopo Pertile e Antonio Fornari, spin off di AzzurroDigitale, ha appena chiuso un nuovo seed round da 700mila euro. Lead investor è stata auxiell, a cui si sono aggiunti manager e imprenditori del mondo della manifattura e del Made in Italy. Tra questi: Vincenzo Regazzoni – ex chief manufacturing officer di Ferrari – e Francesco Beraldi, presidente di Talent Garden Med, oltre ad alcuni dipendenti di AzzurroDigitale. A guidare Matix c’è Riccardo Pistorello, 29 anni, ex Head of Market Strategy di Casavo. Lo abbiamo intercettato per chiedergli i futuri scenari e gli sviluppi che interessano la startup.
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Riccardo, come è nata l’idea di Matix?
“Matix nasce nell’ecosistema digitale come società di consulenza. Poi ci siamo resi conto dell’opportunità di condividere prodotti e relazioni di lungo periodo con multinazionali per lo sviluppo di soluzioni custom. Questo è stato il caso di Electrolux, che si serve di fornitori per le componenti elettroniche grazie a una supply chain con stampi. Il tema del controllo degli stampi a caldo per un’azienda è fondamentale; pertanto, da questo bisogno, è nato un progetto che AzzurroDigitale ha pensato di evolvere in una soluzione per il mercato. Io mi sono unito al team e abbiamo iniziato a cercare capitali, alla ricerca di imprenditori e manager nel settore manifatturiero per trovare partner che non fossero solo investitori ma key people, con idee che potessero funzionare, oltre a definire la value proposition”
Come è andato il round che Matix ha appena concluso?
“Sin da subito auxiell ha creduto nel nostro progetto, così come l’ex chief manufacturing officer di Ferrari, Vincenzo Regazzoni e Francesco Beraldi, presidente di Talent Garden Med, che hanno deciso di investire nella nostra soluzione”.
Quale è stato il tuo percorso professionale che ti ha spinto a decidere di lavorare in Matix?
“Io arrivo da Casavo, dove ho lavorato come Head of Market Strategy fino a fine settembre e, dallo scorso ottobre, faccio parte del team di Matix. Siamo nati per rispondere un problema: l’industria dello stampaggio è parte del processo produttivo che va a produrre quasi la totalità di beni di consumo dove digitalizzare sia l’asse stampo che il procurement è la mission e i trend sono quelli di incrementare la collaborazione lungo tutta la filiera. Matix dà visibilità e crea una simmetria informativa che abilita la trasparenza, in una logica più collaborativa che sta interessando anche grandi gruppi come Electrolux, Whirpool e Haier. Il progetto a cui ho preso parte mi sta soddisfacendo molto e sono molto entusiasta dei risultati ottenuti sinora”.
Quale è la portata innovativa di Matix?
“Rivoluzionare il concetto di procurement: in un’epoca in cui la raccolta dati è molto più semplice significa avere in una piattaforma tutta la filiera; da quello che stampa a quello che certifica le performance fino al fornitore che eccelle per tempi di consegna e qualità del servizio. Il fine è quello di abilitare la trasparenza anche sulle performance e diventare un marketplace dove si può fare procurement in un mondo nuovo, avendo a disposizione motori di ricerca certificati da dati reali. Disporre di un device che raccoglie dati e certifica le performance non è solo uno strumento di controllo della filiera ma serve anche a creare maggiore integrazione”.
Matix dove può trovare applicazione?
“Andiamo a installare Matix con le multinazionali in giro per il mondo, seguendo tutta la supply chain. Si tratta di un prodotto scalabile adatto a qualsiasi mercato e non abbiamo limiti in questo senso. Abbiamo iniziato in Italia, con una sede commerciale a Milano e un core tech su Padova, ma vorremmo essere più presenti anche in Germania, Francia e negli USA”.
Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
“Nel team siamo in 6 persone ma vogliamo ingrandirci. Adesso ci troviamo in una fase seed con un prodotto maturo per la vendita. Durante il prossimo anno l’idea è quella di crescere di più sotto un profilo commerciale, mentre lato tecnico ci troviamo coperti perché è il settore dove abbiamo fatto maggiori investimenti. Vogliamo crescere cercando anche nuovi partner con il supporto di tutto l’ecosistema”.