Curiosità e tenacia sono le caratteristiche chiave per diventare uno startupper. Marco Nannini, CEO di Impact Hub Milano, spiega come portare l’innovazione a scuola e far crescere piccoli imprenditori
L’ecosistema italiano delle startup è migliorato rispetto al passato e ogni giorno raggiunge nuovi traguardi. Tuttavia la strada che porta un ragazzo a diventare imprenditore è in salita: una delle chiavi per spianare la strada ai giovani è quella di investire sulla scuola, portando l’innovazione tra nel sistema scolastico italiano. Marco Nannini, CEO di Impact Hub Milano spiega quali caratteristiche deve possedere un giovane startupper e quanto sia importante avvicinare i ragazzi all’imprenditorialità già dai banchi di scuola.
Che qualità deve possere un ragazzo per diventare uno startupper?
Tra le caratteristiche principali di uno startupper non può mancare la curiosità, la voglia di innovare e la tenacia nel raggiungere i propri obiettivi. Oltre a questo anche le competenze sono una variabile imprescindibile per chi ha intezione di diventare un imprenditore, perché con nel business non si può improvvisare.
Che prospettive offre l’economia di oggi alle startup?
L’economia italiana è migliorata rispetto allo scenario passato. Un tempo non si parlava così tanto di startup, non veniva utilizzato neanche il termine, a differenza di oggi dove ci sono diversi decreti che regolano questo tipo di imprese e agevolano la burocrazia.
Quanti riescono a portare avanti la propria idea di business?
Tanti riescono a portare avanti la propria idea di business ma quelli che hanno davvero successo sono solo il 10-20%. Non è facile, la mortalità delle startup è un dato di fatto, ma molti ce la fanno e un buon 50% riesce a sostenersi anche senza raggiungere l’apice.
Qual è la chiave del successo?
Il team è la chiave principale del successo. E’ importante creare un gruppo di persone con buone competenze per portare avanti un’idea e lavorarci sopra per perfezionarla continuamente. Un percorso di incubazione può aiutare verso la strada del successo, facendosi guidare da validi mentor che possono aiutare gli startupper a raggiungere i propri obiettivi senza commettere i tipici errori di questo mestiere.
E’ arrivata al suo secondo anno la partnership di Impact Hub con AXA Italia, prima con la Fellowship for Longer Lives poi con la Fellowship on e-health. Come vedi il settore assicurativo di fronte alla sfida dell’innovazione?
Il settore assicurativo, soprattutto negli ultimi anni, sta si innovando anche se dovrà continuare a farlo anche in futuro. Il ruolo che occupa all’interno dell’economia e della vita quotidiana delle persona è il giusto stimolo per questo processo di innovazione continua.
Come è possibile portare l’innovazione nelle scuole?
E’ importante cambiare l’approccio didattico. Nel passato la scuola ha vissuto lontana dal mondo dell’imprenditoria e dell’innovazione, oggi invece, grazie ai tanti progetti realizzati anche al di fuori della tradizionale offerta formativa, la didattica italiana si sta innovando. Nelle scuole si deve insegnare a lavorare in team, aggregando i ragazzi e stimolando la loro curiosità. Sono convito che in questo modo si possa creare una vera scuola innovativa.