Il Global Teacher Prize premia con un milione di dollari un insegnante che si è distinto per innovazione, inclusione e capacità di ispirare gli studenti
Tre insegnanti dagli Usa, e poi un docente per Afghanistan, Malesia, Haiti, Kenia, Cambogia, India e Regno Unito. Tra i dieci finalisti del “Global teacher prize”, il premio Nobel per l’Insegnamento, non ci sono i due italiani che erano arrivati tra i primi 50: Daniele Manni dell’istituto Galilei-Costa di Lecce (che avevamo intervistato qui) e Daniela Boscolo dall’Istituto Colombo di Porto Viro, in provincia di Rovigo. L’Italia non ce l’ha fatta. L’Europa, invece, è rappresentata da Richard Spencer, docente al Middlesbrough College di Billingham, nel Regno Unito. Spencer è l’unico professore del vecchio continente ad esser entrato nella top ten finale. Il vincitore sarà designato domenica 15 marzo a Dubai.
Il Global Teacher Prize premia ogni anno con un milione di dollari un insegnante speciale proveniente da qualsiasi parte del mondo. Il Teacher Prize viene assegnato a un professore che è stato fonte di ispirazione per i suoi studenti, riuscendo ad imprimere un cambiamento innovativo nel suo ambiente scolastico. Sono eleggibili docenti che insegnano nelle scuole dell’obbligo o comunque a ragazzi dai 5 ai 18 anni. Il premio è promosso dalla Fondazione Varkey, organizzazione non profit che lavora per migliorare gli standard educativi dei bambini disagiati. I criteri di giudizio del Global Teacher Prize sono il coinvolgimento che il professore è riuscito a suscitare tra i suoi allievi nelle attività svolte, gli obiettivi raggiunti, le pratiche innovative messe in campo per migliorare l’apprendimento degli studenti, l’impegno nel preparare i bambini ad essere cittadini del mondo abbracciando ogni cultura e nazionalità, il grado di valore aggiunto dato alla professione.
I dieci finalisti
Richard Spencer è stato l’unico europeo a rientrare tra i primi dieci migliori insegnanti del mondo, secondo la giuria del premio. Insegna biologia al Middlesbrough College: per coinvolgere gli studenti usa sperimenti, video, e-learning, giochi di ruolo e simulazioni. Qualche volta, durante le sue lezioni, coinvolge gli alunni in canti e danze con il tema della biologia: secondo lui aiutano gli studenti a ricordare più facilmente processi biologici complicati e nuovi termini. Il professor Spencer, inoltre, ha creato diversi corsi e-learning, si è attivato in iniziative volte a suscitare nei piccoli l’interesse per la scienza, ed ha diffuso programmi di lettura che hanno migliorato i risultati scolastici di bambini appartenenti a minoranze.
Gli altri finalisti sono: Madenjit Singh dalla Malesia, un professore auto-didatta che ha deciso di insegnare ai poveri, ed ha creato un giornale con corsi di apprendimento a distanza per raggiungere i bambini delle comunità più povere della Malesia. Jacque Kahura che lavora in una scuola elementare rurale del Kenia, dove adotta un sistema di insegnamento basato sull’interattività e sull’insegnamento in piccoli gruppi. Il professor Azizullah Royesh, dall’Afghanistan, è riuscito a frequentare la scuola sono fino ai 10 anni: poi l’occupazione Sovietica lo ha costretto a spostarsi in Pakistan. Quando è tornato in Afghanistan a 16 anni ha deciso di creare una scuola e di insegnare “per istillare speranza e ispirare i giovani afghani”. Guy Etienne, invece, viene da Haiti. Il suo approccio all’insegnamento si focalizza sullo sviluppo di una serie di qualità: la sicurezza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo, l’ambizione all’eccellenza e la mentalità votata alla ricerca. Phalla Neang è una docente che viene dalla Cambogia. Ha contribuito all’apertura della prima scuola per ciechi nel suo paese e alla creazione della versione Braille della lingua Khmer. Kiran Bir Sethi è indiana. In 2001, ha aperto la sua prima scuola a Ahmedabad. Secondo lei, i moderni metodi di insegnamento danno spazio insufficiente all’immaginazione, al benessere e alla scelta, e per questo servono nuove chiavi per permettere ai bambini di sviluppare creatività e personalità. Il suo metodo porta i bambini a capire i concetti empaticamente prima che con l’intelletto. I tre professori statunitensi sono Naomi Volain, dalla Springfield Central High School in Massachusetts, Stephen Ritz che insegna alla scuola pubblica del Bronx, a New York City, e Nancie Atwell che insegna l’inglese attraverso workshop di lettura e scrittura.