Il 2025 segna il decimo anniversario dello StartupItalia Open Summit (i più tra voi lo conoscono ormai affettuosamente come SIOS), un traguardo importante che celebra un decennio di incontri, idee e visioni capaci di plasmare una nuova cultura imprenditoriale nel nostro Paese. In un momento storico caratterizzato da cambiamenti profondi, il tema scelto per questa edizione – Umanesimo Digitale – vuole essere un richiamo concreto a rimettere le persone, le relazioni e l’etica dell’innovazione al centro del dibattito.
Con l’avanzata dell’Intelligenza artificiale e della digitalizzazione, cresce la consapevolezza del bisogno di un approccio che veda la tecnologia come alleata delle capacità umane, non come loro sostituto. In questo contesto, i numeri sugli investimenti nelle startup italiane nei primi sei mesi dell’anno non vanno letti solo come dati economici, ma come indicatori del cambiamento in atto. Rappresentano infatti un sistema in evoluzione, in cerca di nuove connessioni tra capitale, talento e visione.
Round: primo semestre in crescita
Nei primi sei mesi del 2025 le startup italiane hanno raccolto complessivamente 353,4 milioni di euro attraverso 99 operazioni di finanziamento (dati aggiornati al 6 giugno). Si tratta di un risultato in netta crescita rispetto allo stesso periodo del 2024, quando erano stati raccolti 254,5 milioni di euro in 87 round: un incremento del 38,88% in termini di capitale e del 13,79% nel numero di operazioni.
![La risalita delle startup, round a +38,8% nella prima metà del 2025 [Scarica il paper] 1 3](https://cdn-magazine.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2025/06/10170710/1-3-1024x576.jpg)
Segnali positivi che testimoniano un rinnovato interesse verso l’ecosistema dell’innovazione italiano. Tuttavia, il confronto con altri Paesi europei mette in evidenza come ci sia ancora molta strada da fare: la Spagna, ad esempio, ha già superato la soglia del miliardo di euro di investimenti in startup nel primo semestre.
Anche il settore dell’equity crowdfunding mostra un trend positivo. Secondo l’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, nei primi cinque mesi del 2025 sono stati investiti 7,27 milioni di euro in 14 startup, in netto aumento rispetto ai 4,56 milioni raccolti da 15 startup nello stesso intervallo del 2024. La crescita percentuale è pari al 59,27%.
Per settore, le startup più finanziate appartengono al comparto medtech (9 round), seguito dal settore lavoro/HR tech (8 round), biotech e tecnologie applicate al lavoro con 7 round e deeptech (con 6 round), fintech (5 round), e un insieme di altri ambiti come martech, AI, IoT, eCommerce ed energia.
![La risalita delle startup, round a +38,8% nella prima metà del 2025 [Scarica il paper] 2 4](https://startupitalia.eu/wp-content/uploads/2025/06/2-4-1024x576.jpg)
Il mondo corre sull’AI, l’Europa cerca un modello
A livello globale, il primo trimestre ha visto 113 miliardi di dollari investiti in startup, ma 40 miliardi sono andati a OpenAI, portando la società a una valutazione di 300 miliardi. Senza questo round eccezionale, il dato sarebbe stato stabile. In Europa, gli investimenti ammontano a 12,6 miliardi: solo l’11% del totale. Nel primo trimestre del 2025, in Europa sono stati investiti 12,6 miliardi di dollari in startup, un valore stabile rispetto ai mesi precedenti, ma che rappresenta solo l’11% del totale globale, in calo rispetto al 16% dell’anno scorso.
![La risalita delle startup, round a +38,8% nella prima metà del 2025 [Scarica il paper] 4 1](https://cdn-magazine.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2025/06/10154012/4-1-1024x576.jpg)
Il settore più finanziato è stato quello healthcare e biotech, che ha raccolto 4 miliardi di dollari, pari al 32% degli investimenti complessivi a livello europeo. A seguire, le startup dei servizi finanziari con 2,8 miliardi e le realtà legate all’intelligenza artificiale, che hanno ottenuto 2,7 miliardi di dollari.
Tra i Paesi, la Spagna ha superato la soglia del miliardo di dollari, mentre il Regno Unito si conferma leader europeo per investimenti in venture capital, con circa 4,4 miliardi di dollari raccolti. Dietro Londra, si posizionano Germania (1,6 miliardi) e Francia (1,3 miliardi), che si contendono il secondo e terzo posto nel panorama europeo. Crescono però le startup AI come Mistral AI (Francia) e Luzia (Spagna), simbolo di una visione europea più aperta e accessibile.
Barberis: «L’Italia ha bisogno di una scossa sull’AI»
Nel suo intervento report, Paolo Barberis, founder di Nana Bianca sottolinea come il nostro Paese stia crescendo ma troppo lentamente. Secondo lui servono «investimenti pubblici pazienti e privati coraggiosi», una fiscalità incentivante e una cultura del rischio più matura.
“Stiamo crescendo, ma troppo lentamente. Abbiamo bisogno di una scossa sistemica sull’intelligenza artificiale“
Per Barberis, oggi una startup può moltiplicare le sue capacità operative grazie all’AI: ma servono strumenti adeguati.
![La risalita delle startup, round a +38,8% nella prima metà del 2025 [Scarica il paper] Immagine WhatsApp 2025 06 05 ore 18.07.05 f46a8ee6](https://cdn-magazine.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2025/06/11143920/Immagine-WhatsApp-2025-06-05-ore-18.07.05_f46a8ee6-1024x1024.jpg)
Barbero: «L’università ponte tra ricerca, impresa e futuro»
Silvia Barbero, Vicerettrice per la comunicazione e Promozione del Politecnico di Torino, sottolinea la necessità di un ruolo sempre più centrale delle università nella crescita dell’ecosistema dell’innovazione.
“L’innovazione italiana cresce, ma serve una visione più coraggiosa. L’università sia un ponte tra ricerca e impresa“
![La risalita delle startup, round a +38,8% nella prima metà del 2025 [Scarica il paper] WhatsApp Image 2025 06 10 at 15.15.21](https://cdn-magazine.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2025/06/10185614/WhatsApp-Image-2025-06-10-at-15.15.21-682x1024.jpeg)
Nel suo intervento sottolinea il numero crescente di startup nate da giovani con una forte sensibilità sociale. Per lei, l’università deve formare pensando all’unicità di ciascuno, «non a standard da catena di montaggio».