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A vincere Range Rover Leadership Academy 2024, la call promossa da Range Rover House di Courmayeur che ha coinvolto alcuni studenti della laurea magistrale in Design Sistemico del Politecnico di Torino, è stata Prolemna, un’idea imprenditoriale che ha l’obiettivo di sostituire la soia nei mangimi zootecnici con la lemna, una pianta autoctona che vanta una rapida riproduzione, dalle elevate proprietà fitosanitarie e che può essere coltivata utilizzando meno acqua rispetto alle coltivazioni di soia. Il team composto dai 4 giovanissimi talenti, Federico Covolan, Sara De Menech, Niccolò Ferrara e Davide Massetti, si è portato a casa un premio in denaro da 10mila euro e un percorso di mentoring che durerà 6 mesi ma non solo. La vincitrice è attesa a SIOS Summer, il 20 giugno al Gazometro di Roma, per la consegna del Leadership Academy Special Award.
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Fallire per migliorare
A contendersi la vittoria sono stati 5 team con idee innovative che hanno spaziato in diversi settori di applicazione: dalla mobilità urbana al noleggio fino alla sharing economy e alla sostenibilità. «Si è trattato di progetti imprenditoriali di alto livello. Indipendentemente dalla premiazione, continuate a provarci e non arrendetevi ai primi ostacoli, il fallimento fa parte di un processo di crescita – ha commentato Marco Santucci, CEO di Jaguar Land Rover Italia, durante la premiazione avvenuta nella sede torinese di Toolbox – Rimarrò informato sullo stato di avanzamento dei vostri progetti per potervi, comunque, appoggiare al meglio. Vogliamo aiutare i giovani leader del domani a essere più preparati e a cambiare il mondo per migliorare il nostro benessere da un punto di vista ambientale, sociale ed economico».
Questa vittoria chiude un percorso che i ragazzi del Politecnico di Torino hanno iniziato mesi fa e che abbiamo raccontato sin dal suo inizio. «Leadership significa essere capaci di dare risposte a un mondo molto complesso – ha affermato Stefano Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino – Questo percorso ha aiutato i team non solo a crescere ma anche a concepire l’Università da un punto di vista diverso».
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I team in finale
Le 5 idee imprenditoriali che sono arrivate in finale sono state:
- EFEA, con “Eccolo!”, un progetto incentrato sulla mobilità urbana per trovare parcheggio più facilmente grazie all’intelligenza artificiale e a un software. Eccolo! Si propone di indicare al conducente il parcheggio su misura con notifiche sul posizionamento del veicolo e informazioni relative al parcheggio stesso. Con il machine learning, il team si propone di creare un modello statistico efficiente e un servizio che assista il conducente nelle attività che lo guidano nella ricerca del parcheggio;
- Tolend è una piattaforma di sharing economy per noleggiare oggetti di uso quotidiano (come, ad esempio, ferri da stiro, trapani, scale, ecc…) Pensato principalmente per gli studenti fuori sede, garantisce un’assicurazione se qualcosa si danneggia e prende a riferimento la community per fare in modo che in magazzino si trovino gli oggetti che, effettivamente, gli utenti cercano;
- Groovy ha pensato a un servizio per chi circola in bicicletta con una sorta di Google Maps per ciclisti che indirizza sui percorsi più agevoli fornendo opzioni basate su: motivazione, indici di criticità, attenzione al risparmio, ambientale ma anche economico. Nella scelta del percorso, l’utente potrà anche avere informazioni sulla qualità dell’aria e sulla sicurezza del percorso proposto;
- Talea: Partendo dal presupposto che il bilancio di sostenibilità è oggi obbligatorio per le aziende, Talea si pone come ponte tra le imprese e potenziali partner che possono crescere a livello territoriale. Tramite la compilazione di un form conoscitivo, analizza l’azienda e l’operato e, in base a questo, definisce una challenge puntando a creare un ecosistema imprenditoriale che condivida l’idea che il bilancio di sostenibilità possa essere un’opportunità per generare profitto, business e innovazione;
- NIDA, con Prolemna, come anticipato, punta in alto, verso la produzione di lemna al posto della soia da adottare, principalmente, nei mangimi zootecnici. Circa l’1% del terreno, a livello globale, è occupato dalle coltivazioni di soia e questo, allo stesso tempo, crea un problema di reflui. La soluzione può essere, appunto, la lemna, pianta autoctona che vanta una rapida riproduzione, dalle elevate proprietà fitosanitarie e che può essere coltivata utilizzando meno acqua rispetto alle coltivazioni di soia. Si tratta di una pianta acquatica e la sua crescita è indipendente dal suolo perché può vivere in alcune vasche con un minore utilizzo di acqua. Secondo il team, il prezzo della lemna dovrebbe anche essere più stabile rispetto a quello della soia perché meno influenzato da fattori geopolitici. «Pensiamo a una doppia collaborazione: con le aziende suinicole e con imprese che già gestiscono il refluo – commenta il team – Il prossimo step, che inizieremo a mettere in atto grazie al riconoscimento ottenuto, è quello di avviare un progetto pilota per studiare come la pianta risponde alle caratteristiche italiane. Per fare questo, abbiamo bisogno di inserire nella nostra squadra anche ingegneri ambientali, idraulici e geologi per innestare gli impianti. SIOS Summer sarà per noi un’occasione importante per scoprire l’ecosistema e la competitività della nostra idea. Questo è solo un punto di partenza». A detta della giuria, il team si è dimostrato creativo, determinato, coraggioso, ambizioso attento alla sostenibilità e ha sostenuto un’ottima presentazione. Grazie a queste caratteristiche, si è portato a casa il premio.