BEAWaRe, Circular Technologies, Ecosostenibile.eu, Gevi, Microx, Preinvel, Proteinitaly, ReLearn, Smart Island. “Le 9 startup accelerate in questi mesi contribuiranno allo sviluppo di filiere ad emissioni sempre più ridotte e alla generazione di benefici ambientali e sociali per tutti”. Cosi Mattia Voltaggio, Head of Joule la Scuola di Eni per l’impresa
BEAWaRe, Circular Technologies, Ecosostenibile.eu, Gevi, Microx, Preinvel, Proteinitaly, ReLearn, Smart Island, sono le 9 startup che hanno concluso con successo il secondo batch di ZERO, selezionate tra oltre 150 candidature. Le startup hanno sviluppato soluzioni innovative che, rispondendo alla mission dell’acceleratore, puntano a risolvere alcune delle sfide più importanti nel campo della transizione ecologica e decarbonizzazione: dalla gestione delle risorse idriche e del ciclo dei rifiuti in ottica di risparmio ed economia circolare, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, fino alla riduzione delle emissioni e ottimizzazione dei processi di compliance ESG.
Il percorso di accelerazione delle startup
Le startup hanno ricevuto un investimento pre-seed da parte di CDP Venture Capital, LVenture Group ed ELIS e svolto un programma di 5 mesi che ha avuto come luogo di riferimento gli spazi del Distretto di innovazione tecnologica Eni presso l’area del Gazometro di Roma Ostiense, con il supporto di LVenture Group ed ELIS e finalizzato allo sviluppo tecnologico, alla definizione del modello di business e al go–to–market, anche attraverso il contributo di mentorship degli esperti coinvolti dai corporate partner. Contestualmente, le startup hanno lavorato sulla sostenibilità, definendo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) su cui generare impatto secondo la “Metodologia di Valutazione dell’Impatto di Circolarità e di Impatto Sociale” sviluppata in collaborazione tra Eni Joule, Ergo Srl, l’Impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ELIS ed Open Impact. Al termine del programma le soluzioni sviluppate dalle startup hanno raggiunto 15 dei 17 SDGs fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu e 10 su 12 indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) definiti dall’Istat.
“Le soluzioni e i prodotti presentati hanno un grande potenziale di impatto per le aziende e i privati che affrontano la transizione energetica e come Fondo Acceleratori continueremo a sostenere i migliori progetti anche nelle fasi successive del loro sviluppo”, ha aggiunto Stefano Molino, Senior Partner CDP Venture Capital e Responsabile Fondo Acceleratori.
Le startup cleantech selezionate
BEAWaRe, soluzione che abilita la tariffa puntuale mediante un software che elabora il calcolo della tariffa e, sfruttando una rete di sensori IoT, pianifica una raccolta più efficiente grazie al monitoraggio in tempo reale della produzione di rifiuti.
Circular Technologies, tech company specializzata nella gestione sostenibile dei prodotti ICT, grazie a una catena di fornitura circolare in cui le aziende e la p.a. scambiano ICT usate o ricondizionate con i ricondizionatori e i riciclatori.
Ecosostenibile.eu, piattaforma SaaS modulare e scalabile che supporta le aziende a raggiungere i loro obiettivi ESG assolvendo alla compliance automatizzando la raccolta delle informazioni e supportandole nel percorso verso la sostenibilità.
Gevi, startup che progetta e costruisce turbine eoliche dotate di intelligenza artificiale. Le turbine possono adattarsi a diversi siti e condizioni di vento, per massimizzare la produzione di energia pulita.
Microx, startup che sviluppa tecnologie microfluidiche con l’obiettivo di fornire dispositivi per misurazioni veloci e il 90% più economiche, di parametri ambientali nel settore del monitoraggio e gestione delle risorse idriche, per un utilizzo più sostenibile.
Preinvel, startup che ha brevettato una innovativa tecnologia di filtraggio in grado di rimuovere in maniera più efficiente le micro-polveri e gli agenti inquinanti delle emissioni industriali.
Proteinitaly, startup che trasforma gli scarti delle aziende agroalimentari e della GDO in proteine e oli estratti, a seguito di trattamento biotecnologico, da larve dI insetti che vengono coltivate sui suddetti scarti.
ReLearn, startup innovativa nata con l’obiettivo di utilizzare l’intelligenza artificiale per aiutare le aziende a ridurre il loro impatto ambientale monitorando la raccolta differenziata all’interno dei loro uffici.
Smart Island, startup che supporta gli agricoltori in ogni fase del processo produttivo grazie a Daiki: un sistema modulare che monitora e analizza lo stato di salute di una coltura tramite sensori installati direttamente nel terreno.
Il cleantech, focus di investimento centrale
“Le startup in cui abbiamo investito in questa seconda edizione di ZERO hanno sviluppato soluzioni innovative che possono accelerare concretamente i processi di decarbonizzazione delle grandi corporate, delle Pmi e della pubblica amministrazione”, ha spiegato Giulio Montoli, Head of Pre-Seed di LVenture Group.
“Chi investe si aspetta dalle startup innanzitutto obiettivi chiari e la possibilità di misurarli” ha aggiunto Luciano De Propris, Head of Open Innovation and Sustainability ELIS Innovation Hub. “In questa seconda edizione di ZERO puntiamo per questo a promuovere strategie d’innovazione sempre più guidate dal riconoscimento, dalla generazione e dalla misurazione dell’impatto”.
Il Demo Day, l’evento di presentazione delle startup accelerate dalla seconda edizione di ZERO, l’Acceleratore di startup Cleantech della Rete Nazionale Acceleratori di CDP, lanciato da CDP Venture Capital, dal main partner Eni attraverso la scuola d’impresa Joule, LVenture Group ed ELIS e supportato dai corporate partner Acea, Maire Tecnimont, Microsoft e Vodafone, si è tenuto presso l’area del Gazometro Eni di Roma Ostiense.