Ha da poco nominato un Ceo per l’Italia, Giuseppe Giordo, la startup americana Radia impegnata nello sviluppo di WindRunner, il più grande aereo cargo al mondo. Ex ad di Alenia, prima direttore generale della divisioni navi militari di Fincantieri fino al 2022, oggi Giordo presiede e guida Radia Italia in un’impresa titanica: assemblare Windrunner in Puglia, a Grottaglie (Taranto). «Il primo volo è previsto per il 2029 e nel 2030 sarà consegnato il primo aereo. Il WindRunner sarà dodici volte più grande del 747 Boeing e in grado di atterrare su piste non asfaltate», ha spiegato il Ceo in un’intervista al Sole 24 Ore. Ma di che cosa si occupa nella “vita quotidiana” Radia?
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Quando e dove è nata Radia?
Fondata nel 2016 negli Stati Uniti, Radia nasce dagli studi di Mark Lundstrom, professore del MIT di Boston ed esperto in energie rinnovabili. Un’idea nata da una ricerca accademica dopo anni di studi che si è trasformata in impresa ma che inizialmente puntava sulla logistica per il trasporto di pale eoliche di nuova generazione, troppo grandi per i mezzi tradizionali. Lundstrom, infatti, aveva dimostrato che pale per turbine eoliche on-shore lunghe 104 metri, circa 30 più di quelle attuali, sono in grado di catturare più vento e produrre energia elettrica a costi decisamente inferiori rispetto ad altre modalità, dal solare al nucleare fino al vento nel mare (off-shore). Ma come trasportare in loco questa gigantesche pale, che devono essere un pezzo unico non smontabile? La analisi di Lundstrom escludono diverse soluzioni, a partire dal trasporto su gomma (curve, gallerie), le navi, gli elicotteri perché troppo piccoli o i dirigibili troppo leggeri per una pala da 72 tonnellate. Non resta che usare un aereo cargo che però non esiste di queste dimensioni. Così Lundstrom fonda Radia e comincia la progettazione e la raccolta di fondi.
Il grande progetto di Radia
Radia ha messo, quindi, le basi per la costruzione di WindRunner, il più grande velivolo mai costruito in termini di volume. Progettato per un duplice utilizzo, consente la consegna efficiente di carichi di grandi dimensioni in località con infrastrutture limitate, per applicazioni nei settori dell’energia pulita, della difesa, dell’aerospaziale e della risposta alle emergenze. Nel settore delle energie rinnovabili, WindRunner consente l’installazione di turbine eoliche onshore di nuova generazione, troppo grandi per il trasporto terrestre, sbloccando energia più economica e abbondante.
Per promuovere lo sviluppo e la produzione di WindRunner, Radia sta proseguendo la sua collaborazione con le principali aziende aerospaziali europee, tra cui Leonardo (per la costruzione della fusoliera in base a quanto annunciato lo scorso anno) e Magroup Magnaghi Aerospace in Italia e Aernnova in Spagna. Queste partnership, insieme agli impegni previsti in Francia e Germania, potrebbero generare diversi miliardi di euro di investimenti e creare oltre 4 miliardi di posti di lavoro altamente qualificati in tutta l’UE nei prossimi cinque anni, secondo l’azienda.
In particolare, in base i piani di Radia, oltre alle attività ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, l’Italia sarà un polo chiave per le attività europee del gruppo.