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Un cambio di passo, il cambiamento che irrompe per accendere la spinta decisiva dell’innovazione e della transizione energetica. SACE, il gruppo assicurativo-finanziario italiano direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e specializzato nel sostegno alla competitività delle imprese e del tessuto economico nazionale in Italia e all’estero, ha realizzato un vero e proprio salto di specie, grazie al piano industriale INSIEME 2025, dedicato al supporto delle PMI non solo per le attività di export all’estero, ma anche per gli investimenti in innovazione e sostenibilità. Un contesto nel quale le Startup e i Fondi Venture Capital assumono un ruolo decisivo e l’Open Innovation un driver di sviluppo irrinunciabile.
Ne abbiamo parlato con Antonio Frezza Chief Marketing, Sales PMI & Property Management Solutions SACE. Frezza sarà presente al SIOS24 Summer a Roma – l’evento di StartupItalia di cui SACE e Main Partner – per illustrare gli strumenti e i servizi a supporto dell’innovazione delle aziende, aiutandole a cogliere in sicurezza tutte le opportunità di business offerte dal mercato. Un contesto nel quale le Startup sono il cuore pulsante dell’innovazione, ossia le PMI del futuro.
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Antonio Frezza Chief Marketing, Sales PMI & Property Management Solutions SACE
Frezza, come sta evolvendo la missione di SACE a supporto delle aziende italiane?
Da alcuni anni è in atto un’importante riformulazione dei nostri ambiti di intervento. La svolta si è presentata durante il Covid quando il Governo ci hanno chiesto di supportare le imprese italiane; successivamente alla Pandemia si sono aggiunte la guerra in Ucraina e la crisi energetica, rendendo il nostro supporto ancora più importante. Prima di allora il nostro impegno si caratterizzava principalmente per il sostegno all’export delle imprese italiane all’estero. Oggi siamo un partner dell’innovazione a 360 gradi.
Come vi siete attivati?
Abbiamo definito il nuovo piano industriale “INSIEME 2025”, che guida le scelte strategiche e il modello di business nel triennio 2023-2025 con obiettivo di accelerare l’evoluzione del Sistema Paese verso un paradigma di crescita più sostenibile. Un supporto concreto alle PMI italiane nel loro percorso di investimenti in innovazione e sostenibilità, due ambiti necessari per mantenerle competitive in Italia e all’estero.
Su quali presupposti è stato elaborato il piano industriale?
Ci siamo dedicati all’ascolto dei bisogni delle aziende, parlando con imprenditori, studiando il contesto per capire qual è l’impatto degli investimenti delle PMI italiane in tecnologie, innovazione e processi sostenibili. Abbiamo presentato i risultati della ricerca a Cernobbio | The European House Ambrosetti.
Con quali evidenze?
Chi investe in innovazione e sostenibilità è più competitivo, sia in Italia che all’estero, presidiando maggiori quote di mercato e innescando un effetto moltiplicatore degli investimenti. La Duplice Transizione green e digitale (Twin Transition) aumenta la propensione all’export delle PMI e le porta a essere più resilienti, lungimiranti e consapevoli. Ma soprattutto più produttive e competitive, non solo in ambito nazionale, ma anche internazionale.
Quali strumenti finanziari avete elaborato a supporto dell’innovazione?
Abbiamo esteso il supporto alle aziende nazionali con programmi come Garanzie Futuro e Garanzie Green, dedicandoci agli investimenti domestici per sostenere l’innovazione tecnologica, il processo di digitalizzazione, le infrastrutture e lo sviluppo eco-sostenibile. Inoltre, abbiamo strutturato dei programmi di formazione per accrescere il livello delle competenze manageriali.
Che fase stanno attraversando le imprese italiane?
Oggi le imprese italiane sono passate dalla fase di resilienza necessaria durante la Pandemia, ad una maggiore consapevolezza e lungimiranza. Ma i numeri non sono ancora soddisfacenti.
Cosa dicono i numeri delle PMI e degli investimenti nell’innovazione?
Parlando di PMI italiane solo il 30% di esse investe stabilmente in innovazione e tecnologie. Il nostro compito è proprio quello di accompagnare il restante 70% durante un progressivo percorso di crescita. In questa transizione le Startup assumono un ruolo fondamentale.
In che modo le startup possono facilitare il percorso di crescita delle PMI?
Le startup sono le PMI del futuro, il cuore pulsante della transizione tecnologica e green che le imprese italiane devono necessariamente intraprendere. Attualmente solo le grandi imprese e le big corporation investono nei progetti e nell’open innovation con le startup innovative. I numeri definiscono un quadro molto chiaro, sul quale intervenire: in Italia si investono appena 18 euro pro capite in innovazione, mentre in Francia la quota cresce a 40 euro e in Germania a 150 euro. Questi numeri devono cambiare.
Cosa può fare SACE in questo contesto?
Inizialmente le Startup e i Venture Capital non ci conoscevano, perciò abbiamo avviato un’interlocuzione per capire quali strumenti servono per crescere. Abbiamo attivato un progetto di co-design con una ventina di Fondi Venture Capitale, riuniti nella nostra Casa delle Imprese a Milano: ci siamo confrontati per definire la partecipazione di SACE e supportare il settore, con nuove soluzioni finanziarie e servizi innovativi. Partiamo da una certezza condivisa: l’innovazione è fondamentale non solo dal punto di vista della produttività, ma anche per alzare la competitività. E qui SACE gioca un ruolo decisivo per il sistema delle PMI italiane e per tutti i protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione.
Quali sono gli ambiti prioritari sui quali intervenire?
È il momento di fare un cambio di passo e in SACE ci siamo attivati con dei programmi di garanzie per stimolare terze parti a investire in Startup e anche in progetti rischiosi. Possiamo abilitare strumenti di supporto ai Venture Capital per richiamare maggiori fondi di investimento.
Riferendoci alle PMI quali sono le tempistiche per ridurre i gap di investimento?
Due anni fa SACE serviva 20mila PMI italiane, ma oggi il piano industriale si pone l’obiettivo di raggiungerne 65mila entro il 2025, garantendo 111 miliardi di risorse. Ma è contestualmente necessario creare un ecosistema digitale a supporto delle PMI, aperto a prodotti di terze parti, complementari alla nostra offerta.
Come si può rafforzare questo processo di apertura e open innovation?
Abbiamo una piattaforma digitale per informare le PMI della necessità di innovare e del percorso da seguire. Una piattaforma aperta ai nostri partner che potranno così offrire alle PMI i loro servizi e supporto dell’innovazione e della transizione energetica (ad esempio consulenza, verifica del rating ESG, creazione di business plan per edifici a impatto ambientale zero etc…).
Antonio Frezza illustrerà in dettaglio la mission di SACE al SIOS24 Summer al Gazometro il 20 giugno. I nuovi strumenti finanziari al servizio delle PMI e delle Startup e il rapporto di stimolo e collaborazione con i Fondi Venture Capital.