La guerra sarà sempre di più uno scontro tra droni? La startup texana Saronic, con sede ad Austin, ha raccolto 175 milioni di dollari nel round Serie B, raggiungendo una valutazione da 1 miliardo di dollari. L’ecosistema USA dà quindi il benvenuto a un nuovo unicorno, attivo nel crescente settore defense tech. Sui numeri d’Oltreoceano di questo verticale abbiamo pubblicato di recente un aggiornamento sul magazine. Saronic sta sviluppando droni acquatici, imbarcazioni autonome da inserire all’interno della flotta degli Stati Uniti e dei Paesi alleati.
At Saronic, we are pioneering the future of maritime defense and creating a safer tomorrow one vessel at a time. https://t.co/szM4fBpmBJ pic.twitter.com/SMEjwO15iW
— Saronic (@Saronic) July 19, 2024
Che cosa sta costruendo Saronic?
A guidare il round troviamo il fondo Andreessen Horowitz, tra i più importanti a livello americano e specializzato nel settore dell’intelligenza artificiale. La drone economy, in cui Stati Uniti e Cina restano leader, ha evidenti applicazioni in ambito militare: che volino, nuotino o procedano sul terreno, simili mezzi autonomi servono da supporto agli eserciti in simulazioni e missioni di vario genere.
Saronic si sta concentrando sulla realizzazione di tre modelli di droni acquatici: Spyglass (lungo quasi 2 metri) Cutlass (oltre 4 metri) e Corsair (più di 7 metri). La Marina degli Stati Uniti ha espresso la necessità di una flotta ibrida, con droni senza equipaggio in grado di monitorare e trasportare carichi.