A Carpi, in provincia di Modena, dal 2019 la startup innovativa Gait-Tech lavora per rendere comoda qualsiasi tipologia di scarpa con tacchi grazie ad uno speciale device made in Italy che viene inserito nella soletta. E lo fa riciclando gli scarti dei gusci delle noci. Un’idea che ha attirato l’attenzione di diverse case di moda, italiane e internazionali, con cui la startup innovativa cofondata da Simone Marchesini, Andrea Goldoni, Marcello Benetti e Stefano Caiumi, è oggi entrata in contatto e ha avviato alcune collaborazioni. Questa nuova puntata dell’approfondimento tematico del martedì dedicato alle startup che si occupano di impatto sociale va alla scoperta di questa realtà che punta in alto, alla conquista dei mercati oltre confine. A guidarci in questo viaggio è il suo CEO, Andrea Goldoni.
Come funziona la soletta Gait-Tech
«Essendo posizionata all’interno della scarpa che si desidera, all’altezza dell’alloggiamento metatarsale, questa soletta incide sulla pressione sanguigna nel piede perché riesce a far sentire meno quel senso di compressione e rigidità dei metatarsi tipico a chi indossa le scarpe col tacco – spiega il CEO – Il tutto senza alterare forma, peso o dimensione della scarpa. Si pensi che quando camminiamo sui tacchi, l’80% del peso va sulle ossa, mentre Gait-Tech riesce a trasferire il peso sulle strutture più idonee per donare comfort. Così, a chi la indossa sembrerà di avere un tacco più basso». La soletta di Gait-Tech, che viene prodotta a Pontedera, in provincia di Pisa, nel solettificio “Il Veliero“, viene integrata nel processo di produzione della scarpa, diventando, di fatto, “invisibile”. «All’inizio ci davano dei matti, poi al CES 2023 di Las Vegas siamo stati segnalati tra le novità più rilevanti di quell’edizione e lì abbiamo iniziato a conoscere alcuni dei brand con i quali oggi collaboriamo – racconta Andrea – Nella linea di scarpe realizzata con Diego Dolcini montiamo già la soletta Gait-Tech, mentre con altre aziende lavoriamo per l’integrazione nella loro produzione».
Come è nata l’idea?
Ma facciamo un passo indietro: come è nata l’idea? «Avevo un’azienda agricola di 400 persone – racconta il CEO – A un certo punto ho iniziato ad accusare dei dolori alla schiena e mi sono fatto visitare. In quell’occasione ho conosciuto due tecnici ortopedici, un terapista e un plantarista (ndr oggi co-founder di Gait-Tech), che mi hanno sistemato la schiena in un modo diverso dal solito e parlavano di questo principio ortopedico che non era mai stato applicato alla scarpa coi tacchi. Così ho avuto l’intuizione e, pur non essendo del settore, mi sono impegnato molto per portarla a termine». L’idea, che poi ha preso la forma di una startup innovativa cofondata da Simone Marchesini, Andrea, Marcello Benetti e Stefano Caiumi, inizialmente viene testata su pazienti e clienti di un laboratorio tecnico ortopedico con un primo prototipo artigianale. «Era il 2018 e già avevamo ottenuto riscontri favorevoli – spiega il CEO – Tali feedback ci hanno aiutato ad avviare una società, che ha migliorato il dispositivo di anno in anno finché, nel 2021, Diego Dolcini, designer di fama mondiale specializzato in calzature, si è unito al team contribuendo alla realizzazione di un prototipo industriale prodotto in collaborazione con il solettificio “Il Veliero”, eccellenza italiana del settore calzaturiero». La cosa curiosa, oltre al fatto che Andrea proveniva da tutt’altro settore, è che a produrre questo oggetto destinato alle donne è un team di soli uomini. «Credo che la nostra forza sia aver unito la parte scientifica a quella di expertise – spiega Andrea – Nella mia “vita precedente”, quando lavoravo nel campo agrario, sono riuscito ad acquisire un background manageriale che mi porto anche in Gait-Tech».
Una soletta sostenibile
Il dispositivo è una soluzione a basso impatto ambientale realizzata con materiali completamente sostenibili come scarti delle noci e cellulose che adottano la certificazione FSC (Forest Stewardship Council). «La prima sostenibilità è quella del benessere – spiega Andrea – Ma per quanto riguarda i dettagli più tecnici, posso dire che abbiamo utilizzato materiali “zero waste”, accoppiati cellulosici che provengono dagli scarti e che vengono rimessi in circolo con la produzione dei nostri manufatti, contribuendo all’economia circolare. Inoltre, la nostra unicità risiede anche nel fatto di utilizzare i gusci delle noci, che in campo calzaturiero, non usa nessuno ma che, in realtà, hanno caratteristiche antibatteriche particolari. Così il nostro prodotto può essere definito “totalmente green”, rigenerabile e riutilizzabile».
Gli obiettivi futuri della startup
Oggi GAIT-TECH®ha avviato una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd con l’obiettivo di raccogliere 500mila euro destinati allo sviluppo commerciale e alla realizzazione di una pubblicazione scientifica. «Vogliamo lavorare anche sulle scarpe sportive e su quelle dedicate agli e-sports, dove c’è tanta attenzione alla parte estetica ma meno all’appoggio del piede – commenta Andrea – Siamo partiti dalla più difficile per farci conoscere e adesso andiamo anche su altri tipi di calzature». Il team adesso punta ad ampliarsi e al B2B, per vendere questa tecnologia ai calzaturifici. «Ci vuole tempo ma speriamo di arrivare a commercializzare quanto prima – conclude il CEO – Parlando di mercati, abbiamo riscontrato che in America c’è molta più attenzione a questo tipo di prodotto rispetto, ad esempio, all’Europa. Noi crediamo fermamente che la nostra creazione possa interessare tanti brand e tante donne e lavoriamo per far sì che sia sempre migliore».