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Come si lavora ai prodotti del futuro? Si pensa a cosmetici nati dai sottoprodotti dell’agroalimentare, a idee innovative per sfruttare le preziose proprietà dei batteri, a nuove tecnologie per migliorare il packaging nel settore alimentare, allo sviluppo di dispositivi intelligenti per la fototerapia.
Sono questi i settori in cui sono impegnate le startup che hanno vinto le prime due call di RedZone by SAES, azienda italiana che dal 1940 si occupa di materiali avanzati e che da tre anni ha lanciato la propria iniziativa per interagire con l’ecosistema delle startup deep-tech alla continua ricerca di nuove soluzioni.
Dopo il successo della seconda edizione, RedZone by SAES torna con una call forte di nuove partnership strategiche e un programma rinnovato nella sua offerta e nelle strutture tecnologiche messe a disposizione delle startup.
Andiamo con ordine.
Le partnership strategiche per lo sviluppo dei progetti
Le startup che Redzone seleziona spaziano in diversi ambiti applicativi, sono caratterizzate da un altissimo livello di innovazione sui materiali avanzati, e condividono con SAES la visione di come questi possano rappresentare il cuore abilitante delle innovazioni del futuro. Supportarle vuol dire ampliare le loro opportunità di crescita e accelerare la transizione dalla fase di concept a quella di MVP scalabile industrialmente.
Tra gli strumenti utili, se non fondamentali, per farlo c’è la costruzione di un network che poggi su partnership strategiche e solide.
Da questo punto di vista, RedZone ha consolidato le proprie relazioni coinvolgendo Scientifica Venture Capital, Deloitte e Zest. Ognuno di loro con uno specifico obiettivo.
Scientifica Venture Capital è una società di venture capital specializzata in deep-tech e con un prezioso bagaglio di competenze nel finanziamento e nello sviluppo di startup tecnologiche.
Deloitte, uno dei leader globali nei servizi di consulenza, può supportare le startup nello sviluppo del business con i suoi validi esperti e i suoi servizi, come la strategia per il go-to-market, la gestione finanziaria e l’ottimizzazione dei modelli di business.
Infine il team di Zest, che conta su esperti di innovazione aperta e accelerazione d’impresa, estende la capacità di scouting di startup e talenti nel dinamico ecosistema del deep-tech.
L’espansione con nuove strutture e il rafforzamento del team
Il supporto delle startup non si basa solo sull’ampliamento del network. È necessario fornire loro strutture che offrano un ambiente tecnologicamente avanzato e consentano di ridurre i costi e i tempi di sviluppo. Questo aumenta le possibilità di concentrarsi sulla creazione di prodotti innovativi e competitivi a livello globale.
Sono quindi aumentati gli investimenti sulle apparecchiature. Si parla di unità di miscelazione di ultima generazione, che facilitano il lavoro delle startup attive nella chimica avanzata e nella bio-chimica, di macchine per coating per testare tecniche di rivestimento innovative, particolarmente rilevanti per i settori del packaging, dei materiali industriali e dei dispositivi medicali. Ma anche di sistemi di deposizione avanzati, di dispersione, di macinazione e di stampa 3D.
All’interno dei laboratori messi a disposizione delle startup sono presenti oltre 25 tecnologie differenti e 5 impianti pilota per la pre-produzione industriale. In questo modo le startup possono, con i giusti strumenti e con il supporto di ricercatori e tecnici di SAES, sperimentare nuove soluzioni avvalendosi di tecnologie di controllo e automazione all’avanguardia, che accelerano lo sviluppo di nuovi prodotti, migliorandone le prestazioni e riducendone i margini di errore.
Il rafforzamento del team, poi, va nella stessa direzione. Un pool di esperti affianca le startup nel loro percorso all’interno di RedZone con l’obiettivo di superare sia le sfide tecniche che quelle legate al business. Le risorse messe a disposizione spaziano dai ricercatori all’ufficio legale, dagli esperti di brevetti alla Design House di SAES, senza dimenticare i mentors interni ed esterni.
Come funziona la nuova call
Si prepara per RedZone by SAES una nuova avventura. Con questa terza call si aprono nuove possibilità per le startup. Andrea Cadelli, Program Manager di RedZone ha dichiarato: «Dopo questo secondo anno di attività, RedZone si afferma come il programma di collaborazione tra Startup e Corporate dedicato ai materiali avanzati, caratterizzato da una offerta di valore apprezzata e unica nel suo genere a livello europeo».
Per farlo SAES lavora sulla sinergia tra le sue competenze e la visione dei founder «Ci proponiamo di rafforzare la collaborazione con realtà che necessitano di risorse concrete, come laboratori di ricerca e linee pilota, per generare valore attraverso prodotti innovativi e sostenibili».
Obiettivo comune: un percorso di crescita fondato sull’innovazione tecnologica e sulla sinergia di intenti.