La piattaforma per l’acquisto di materie prime, che digitalizza tutta la supply chain vede l’ingresso della famiglia De Miranda, gruppo industriale attivo nel settore siderurgico
Themis, piattaforma che mette in contatto diretto il produttore con il consumatore supportando i broker di entrambe le parti e consentendo un enorme abbattimento dei costi operativi a beneficio di entrambi, ha appena concluso un seed round di raccolta che in totale ammonta a 6 milioni di euro.
La startup bresciana che digitalizza tutta la supply chain, con sede legale a Milano, guidata da Matteo Molinari e Graziano Beldrighi ha totalizzato la raccolta attraverso l’ingresso di un unico investitore industriale: Ori Martin SpA della Famiglia De Miranda, gruppo industriale attivo da decenni nel settore siderurgico e delle energie rinnovabili.
Le nuove risorse economiche serviranno, in parte, per la realizzazione e il lancio, il prossimo settembre, della nuova versione della piattaforma, al momento disponibile solo per alcuni players selezionati e per uso gestionale interno, dove sarà possibile acquistare anche materie prime diverse da quelle agricole, in primis siderurgiche.
La digitalizzazione della supply chain
Themis, comunica di essere riuscita, nel primo quadrimestre del 2022 a fatturare oltre un milione di euro.
Per i founder Matteo Molinari e Graziano Beldrighi: “Oggi il problema non è soltanto la carenza di materie prime agricole dall’Ucraina, ma anche quello di trovare venditori affidabili ed organizzare una catena logistica adeguata a migliaia di tonnellate di grano ucraino presenti in alcuni paesi europei. Themis comunica automaticamente con trasportatori e broker, consentendo una rapida localizzazione della merce, il trasporto al consumatore finale, il tutto nella massima sicurezza finanziaria e qualitativa”.
All’aspetto virtuale della digitalizzazione della supply chain, Themis associa quello reale di un’accurata presenza locale, attraverso i propri broker e la loro successiva presenza sulla piattaforma.
L’operazione è stata seguita, sia per la parte di seed che per la parte legale, dallo Studio Corti Fumagalli, in particolare dai managing partner, Ramona Corti e Nicola Fumagalli, dall’avvocato Riccardo Castagna e dall’associate Andrea Nicoletta, che hanno lavorato a stretto contatto con lo studio legale dell’investitore Laward, guidato dall’avvocato Pierantonio Luceri.