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Le due realtà saranno presenti il 13 dicembre allo StartupItalia Open Summit
L’innovazione non è un percorso in discesa, questo le startup lo sanno. Al tempo stesso, però, esistono strade e metodi da seguire che possono rendere l’open innovation di un’azienda meno rischiosa, basandosi su dati oggettivi e insight raccolti “sul campo” e lavorando sul prodotto a partire dalla value proposition, per trasformarla in idea concreta ed evitare errori prima del lancio sul mercato.
Con questo spirito è nata la partnership tra BVA Doxa, leader nelle market research in Italia, e THINGS, design & innovation agency conosciuta in particolare nello startup system europeo con focus sui prodotti IoT per consumer e pure digital di nuova generazione. Entrambi i soggetti saranno presenti allo StartupItalia Open Summit del 13 dicembre, in collaborazione con Università Bocconi, per parlare all’ecosistema delle startup e mostrar loro quali sono i gap da colmare per scalare il business del prodotto sul mercato.
L’unione di due forze come BVA Doxa e THINGS nasce dall’esigenza di tracciare un percorso olistico integrato, facendo leva sui rispettivi punti di forza. “Il lavoro congiunto con THINGS ci permette di partecipare attivamente al momento cruciale in cui l’innovazione prende forma, ossia quando è ancora un prototipo e, dunque, molto prima delle fasi consumer testing e user validation in cui veniamo solitamente coinvolti” afferma Massimo Sumberesi, Head of Business Unit del gruppo BVA Doxa.
“Grazie alla collaborazione con BVA Doxa possiamo fruire di una ricerca sugli utenti più ampia e certificata con campioni rappresentativi, validare prototipi di ecosistemi ibridi anche complessi fondendo le tecniche di ricerca di mercato con quelle di validazione del prodotto”, aggiunge Pier Bardoni, Fondatore e CEO di THINGS.
Il risultato finale è la riqualificazione dell’intero processo di product design, con esiti di sicuro valore per il product owner. Al SIOS21 in programma tra poche settimane, i partecipanti – in presenza e via streaming – avranno dunque l’occasione di capire da BVA Doxa e THINGS che attivare un percorso efficace di creazione di un prodotto o servizio innovativo richiede quel rigore scientifico che troppo spesso viene trascurato. L’improvvisazione porta a rischi troppo elevati di fallimento. Questo approccio integrato si chiama Data-Driven Design, dove la garanzia del risultato non è data solo dal perfetto mix di metodologie di design adattate al singolo contesto applicativo, ma anche dall’alta qualità dei dati raccolti durante il percorso presso i potenziali utilizzatori finali e le figure cardine dell’azienda.
Grazie a questo nuovo approccio all’innovazione i clienti hanno dunque una sicurezza in più per cambiare. Tutto nell’ottica di contaminazione basata sull’interdisciplinarietà delle professioni coinvolte. Come hanno spiegato i soggetti intervistati, le aziende che decidono di adottare il modello ideato da BVA Doxa e THINGS si trovano immerse in un’efficace cultura di innovazione, che riduce considerevolmente il rischio imprenditoriale.
Per richiedere maggiori informazioni visita il sito ufficiale.