“La mission è quella di rendere più accessibili le misure messe in campo per le aziende, semplificandole e creando un ecosistema”, ha detto il viceministro
PNRR: “Come attuarlo davvero?” A questa domanda ha risposto il viceministro allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde, nel corso del panel “Around the World” a SIOS22 Sardinia Edition, negli spazi dell’EXMA di Cagliari. “Bisogna pensare alle infrastrutture di base e fare in modo che la banda larga arrivi in tutti i luoghi che sono stati individuati – spiega il viceministro – Le infrastrutture sono essenziali e la Sardegna offre ottime opportunità sotto questo punto di vista. Qua le Università sono eccellenti, e le persone determinate, ma senza infrastrutture adeguate è difficile mettere in piedi un’impresa che possa essere competitiva. Io credo molto nelle competenze e nella contaminazione”. Quello su cui si deve puntare l’accento, secondo il viceministro, è la capacità di comunicare e contaminarsi, senza ragionare a compartimenti stagni. Quali sono, allora, le chiavi del successo?
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Le misure ci sono, ma sono poco accessibili: il viceministro Todde a SIOS22
“I capitali economici sono necessari perché anche un’impresa giovane senza capitali fa fatica a partire – afferma il viceministro durante il panel con Carlo Mannoni, direttore generale di Fondazione di Sardegna e Antonio Parenti, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea – Allo stesso tempo, però, non bisogna avere paura del mercato. I giovani si innamorano di una loro idea, del loro prodotto, ma devono capire che è il fallimento che insegna, che fa parte dell’impresa e non è un marchio che si deve temere. Non devono, dunque, avere paura del mercato. Fallire e ricominciare con qualcosa di nuovo, migliore, che può funzionare meglio di prima è una delle metriche per fare qualcosa di successo. E come Ministero dello Sviluppo Economico abbiamo attuato diverse misure in aiuto delle imprese. Alcune di queste, però, ci rendiamo conto che sono di difficile accesso. La mission è, quindi, quella di renderle più accessibili a tutti semplificandole e creando un ecosistema che permetta di partecipare alla compagine anche ad aziende e alle startup. Un esempio è rappresentato dalla sperimentazione 5G: dopo avere selezionato una serie di borghi, ci siamo resi conto che nell’erogazione dei servizi alle città questi servizi non si parlano tra loro. Proprio per questo, il primo bando sarà dedicato a una piattaforma che possa agganciare i servizi. Il nostro compito, come istituzioni, è quello di aiutare il futuro e, in questo senso, permettere di poter condividere le competenze è un fattore molto importante”.