«Tutto è iniziato a maggio 2023. Il giorno dopo il mio matrimonio mi sono sentito con Patrick Van der Meulen, uno dei due fratelli olandesi che hanno fondato Soly – racconta Matteo Artero, country manager Italia di Soly – Abbiamo parlato un po’, mi ha fatto le congratulazioni, e poi mi ha detto: “Sto cercando una persona che metta a punto un business plan adeguato per lanciare Soly in Italia”». Matteo non ci ha pensato due secondi e, giusto il tempo di riprendersi dal lieto evento, gli ha presentato un intero business plan totalmente costruito da zero. «Quella è stata la nostra prima interazione, che poi si è concretizzata nel lancio di Soly in Italia – racconta il country manager – A settembre, ho iniziato a mettere le basi per un piccolo team, dopo essermi studiato il mercato e, insieme ai co-founder, abbiamo costruito un business plan per i primi 90 giorni di espansione». Così è iniziata l’ascesa della cleantech olandese in Italia, che recentemente ha chiuso un round di Serie B da 30 milioni di euro guidato da fondi americani come ArcTern Ventures, Fifth Wall, e i precedenti investitori Shell Ventures e il fondo pensione ABP.
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Il lancio in Italia di Soly
«Con Patrick abbiamo iniziato a parlare su LinkedIn. Ci siamo conosciuti in un modo abbastanza casuale. Il settore del cleantech mi ha sempre affascinato molto, e nel team di Patrick ho sempre visto un player di mercato. Da ingegnere, nerd, mi ha conquistato. Dopo un mese dal lancio, il team italiano è cresciuto e adesso puntiamo a raddoppiare il personale», racconta Matteo, che è impegnato nell’espansione di questa realtà nata nel 2013 nei Paesi Bassi con l’obiettivo di rendere automatizzati gli impianti fotovoltaici. «Ci occupiamo sia di installare i pannelli solari che di calcolarne il rendimento e quanto permettono alle famiglie di risparmiare in termini economici – racconta Matteo – Si tratta di un mercato che, per lo più, si basa sul “porta a porta”, seguendo il cliente nel lungo periodo». La società olandese, che in Italia ha aperto il suo headquarter a Milano, ha stimato che, per una famiglia media di quattro persone, l’installazione dei pannelli solari comporta un risparmio annuo di 1500-1800 euro, circa 9,6 kg di emissioni quotidiane di CO2 in meno e, al momento, ne ha già installati 850.000 nei 6 paesi dove già opera.
I progetti futuri di Soly
Adesso il team punta alla crescita e all’internazionalizzazione. «Con il recente capitale raccolto, vogliamo crescere sempre di più e continuare a investire sull’espansione internazionale per entrare sul mercato in modo deciso. Per noi l’innovazione tecnologica è tutto, e lavorare sul Marketing ci permette di ampliarci sempre di più», spiega il country manager. Al momento, Soly è presente in Olanda, Sudafrica, Belgio, Germania, Regno Unito e Italia. «Tra i nostri prossimi obiettivi ci sono i mercati dell’Austria, della Svizzera, della Spagna e quelli scandinavi, con l’intento di arrivare a mettere le basi per la costruzione di una società paneuropea per l’energia solare offrendo al cliente finale approccio customizzato», racconta Matteo.
Innovazione e cleantech
Sin dalla sua nascita, nel 2013, per mano dei due fratelli, Milan e Patrick Van der Meulen, e del padre, Soly cerca di contrastare il cambiamento climatico. «Il padre dei due fratelli che hanno fondato l’azienda rimase affascinato da un documentario lanciato da Al Gore sul cambiamento climatico, al punto che ne diventò un rappresentante per il Centro-Europa», racconta Matteo. Milan e Patrick hanno, poi, trasferito il mindset all’azienda, che nasce già con l’idea di internazionalizzarsi: «Nel 2015, i co-founder hanno lanciato il business commerciale e, nel 2017, Soly ha iniziato a prendere il volo in un settore che in Olanda vanta una trazione molto ampia – racconta Matteo – Nel 2022 sono entrati i primi investitori, il valore dell’azienda è triplicato e 3 mesi fa abbiamo chiuso il round da 30 milioni. Tutto è partito da una visione imprenditoriale del business. Siamo un’azienda con 140 dipendenti e una struttura focalizzata per generare fatturato, nuove opportunità e con l’obiettivo di raccogliere nuovi clienti a bordo» E le previsioni per il futuro sono ottimistiche: «Questo approccio ci permette di essere agili con un investimento minimo e un ritorno grande. In questi anni, il nostro business è maturato e sono entrati a far parte di Soly anche manager e country-manager internazionali che hanno portato una ventata di innovazione», conclude Matteo.