Secondo l’ultimo report “Ricerca sulle Startup e Sistema dell’Innovazione a Torino” stilato dal Club degli Investitori in collaborazione con ToTeM, Escp Business School e Growth Capital Due, a Torino si sta assistendo a una riduzione delle startup, passate da 675 a 626 nel giro di un anno (–7,3%). Allo stesso tempo, però, si sta assistendo anche a una crescita degli investimenti, che sono nettamente aumentati da 65 a 253 milioni di euro.
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Startup in calo
Il numero di startup si attesta in calo in generale su tutta la Penisola: la diminuzione è stata del 6,73%, mentre Milano e Roma hanno accusato diminuzioni del 9,03 e del 14,43%, anche se in valore assoluto, rispettivamente 3003 e 1.619 realtà. In totale in Italia ci sono 15mila startup che, se rapportate ad altri Paesi europei è un numero basso ma se confrontato con il valore degli investimenti si attesta, comunque, in linea con l’UE.
Se da un lato, quindi, il numero assoluto delle startup è in calo, da un altro conforta il valore di produzione, che è cresciuto del 7% nel 2023, per una media di circa 864mila euro per startup. A fare la differenza a Torino è, soprattutto, Newcleo, la realtà fondata da Stefano Buono che si dedica a mini-reattori nucleari ma anche gli investimenti raccolti dalle altre startup hanno raggiunto la cifra di 118 milioni, in crescita del 81% rispetto al 2023. Inoltre, dalle 60 dell’anno precedente sono diventate 81 le aziende finanziate da fondi di venture capital.
Su quali startup si investe a Torino?
Analizzando i comparti merceologici, circa l’86% dei fondi investiti è destinato a startup del deep tech, che oggi spazia dal biomedicale all’aerospazio. Due i casi di successo citati come esempio dal Club degli Investitori: Aiko, che si occupa di aerospazio e usa l’intelligenza artificiale in un settore in cui si fa ancora molto ricorso al fattore umano e LeverBio, biotech che lavora a cure antitumorali ed è stata sostenuta da Claris Ventures ed Exor Ventures.