OpenAI è al lavoro su vari fronti: continua lo sviluppo di ChatGPT, presto dovrebbe arrivare Sora e aumenta il numero di accordi con varie aziende (come quello con la rivista americana The Atlantic). Ma c’è un altro obiettivo che la società di Sam Altman ha ben chiaro: sviluppare l’AGI, l’artificiale general intelligence, ossia un’intelligenza artificiale più performante di qualsiasi essere umano, finora mai vista.
Le potenzialità di strumenti simili sono evidenti, così come i rischi che la tecnologia possa sfuggire di mano e minacciare la sicurezza delle persone. OpenAI ha tentato di rassicurare l’opinione pubblica e gli stakeholder rispetto a una situazione sotto controllo. Forse proprio per rispondere allo scetticismo ha deciso di classificare lo sviluppo della propria AGI in cinque livelli.
I livelli della super intelligenza artificiale secondo OpenAI
Come si legge su The Verge, il livello 1 è rappresentato da ChatGPT; il 2, a cui OpenAI si starebbe avvicinando, descrive un’intelligenza artificiale in grado risolvere problemi con l’acume di una persona con dottorato di ricerca; il livello 3 raggruppa gli agenti di AI capaci di svolgere compiti assegnati da una persona; il 4 è l’AI generativa in grado di produrre innovazione e nuove idee; il 5, infine, indica una tecnologia che può svolgere il lavoro di intere organizzazioni.
La strada, a quanto pare, è ancora lunga. Dal 2022 in poi, diversi esperti di tecnologia hanno avanzato l’ipotesi che OpenAI sarebbe in realtà già in possesso dell’AGI, ma che preferirebbe rilasciarla mano a mano. Il fatto tuttavia che Altman sia alla ricerca di importanti somme da investire – 7 trilioni di dollari – lascia intendere che manchino ancora anni.