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La startup torinese, dopo aver selezionato 36 prodotti su oltre 200 proposte, ha lanciato un reward crowdfunding, consentendo ai clienti di effettuare il preordine delle bottiglie: chi erano le sei più vendute che si sono giocate la vittoria e com’è andato l’evento del 19 giugno al Phyd hub di Milano
Il cliente ha sempre ragione? Forse no, ma di certo è sua la parola finale sulla scelta di un prodotto e, in questo caso, del suo successo sul mercato. Si tratta della competizione “Crea il tuo spirito” della startup The Spiritual Machine, con cui si vogliono ricercare e supportare sul mercato le migliori idee nel mondo del beverage. L’azienda, originaria di Torino, ha infatti deciso di utilizzare la formula del reward crowdfunding per decidere quali bottiglie raggiungeranno la fase finale del concorso.
Cos’è il reward crowdfunding e come è stato usato da The Spiritual Machine
Il reward crowdfunding è una raccolta fondi basata sulla ricompensa. La persona che offre denaro viene ricambiata non attraverso quote dell’impresa, come accade con l’equity crowdfunding, ma direttamente con il prodotto o altri servizi dell’azienda. A volte, invece, il riconoscimento al finanziatore non è materiale, ma consiste in omaggi e ringraziamenti pubblici.
Impiegato spesso nei settori dell’artigianato e in realtà locali per saggiare l’efficacia e la potenzialità di nuovi articoli e prodotti, è una modalità utile anche per ricevere suggerimenti e osservazioni da parte della platea delle piattaforme di raccolta fondi. Un pubblico variegato, composto da appassionati e figure più tecniche, ai quali rivolgersi e chiedere supporto e consiglio. Allo stesso tempo, un’iniziativa del genere permette all’impresa di aumentare la propria visibilità.
In occasione della fase finale della quarta edizione della competizione “Crea il tuo spirito”, la startup piemontese The Spiritual Machine ha scelto di lanciare una call pubblica per consentire ai clienti di stabilire quale delle idee proposte nel corso del contest avrebbero avuto accesso all’appuntamento conclusivo, la finale del 19 giugno al Phyd Hub di via Tortona a Milano. Dopo aver ricevuto oltre 200 prodotti, il team della startup ne ha selezionati 36 e li ha presentati sul proprio sito.
Dal 2 maggio al 5 giugno è stato possibile effettuare il pre-ordine di queste bottiglie e contribuire a scegliere quali spirit si sarebbero giocati la finale. «È stata un’operazione unica nel suo genere, che rappresenta un’occasione preziosa per i partecipanti della The Spiritual Machine Competition 2023», sottolinea Elisa Cravero, cofondatrice e Ceo della startup.
Il processo ha previsto due esiti distinti. Da un lato, prosegue Cravero, «tutti i prodotti che hanno raggiunto l’obiettivo di 250 bottiglie prevendute diventeranno realtà e andranno in produzione con il nostro supporto». Dall’altro, «le sei idee con il miglior riscontro di pubblico e prevendite hanno avuto la possibilità di presentarsi di fronte a una giuria e a una platea di investitori che ha decretato il vincitore».
Tutto sulla finale del 19 giugno
In un precedente articolo, il nostro giornale aveva raccontato la fase iniziale della competizione di The Spiritual Machine, quella relativa alla call, conclusa alla fine di febbraio. La startup torinese, in grado di produrre 70mila bottiglie nel 2022 e con l’obiettivo di crescere fino a 90mila quest’anno e arrivare a quota cinque milioni nel 2027, ha registrato un interesse significativo nei confronti dell’iniziativa di reward crowdfunding dei 36 prodotti selezionati. «Nelle prime 24 ore di apertura della raccolta fondi sono arrivati oltre 100 preordini», racconta la Ceo.
In totale, sono 21 i prodotti che hanno raggiunto il limite minimo dei 250 preordini. Sei di questi hanno preso parte alla finale milanese. Si tratta di Zianì, un liquore di caffè ideato da Francesco Liuzzi, del Vermouth San Marciano di Francesca Lionetti, dell’Amarum Visionarium realizzato da Anselmo Cazzarò. E, ancora, il gin Gin Gin-schiare di Nicholas Ferraro, l’Italian Bouquet di Lorenzo Vasilotta e il Gin Pozione 2252 di Giò Pellino.
L’appuntamento del 19 giugno, che ha visto StartupItalia come media partner, ha avuto al centro una serie di premiazioni, a partire da quella dedicata al primo classificato: un viaggio a Barcellona alla scoperta dei migliori cocktail bar con il team di The Spiritual Machine e il suo supporto per il lancio del prodotto, tramite consulenza esecutiva sul lato digitale, oltre alla partecipazione a fiere di settore e all’inserimento nei canali di distribuzione della startup torinese.
A decidere il vincitore è stata una giuria di esperti del mondo del beverage, dalla stampa, alla cucina, al lato imprenditoriale. La scelta è ricaduta sul liquore Zianì, ideato da Francesco Liuzzi. «Per aggiudicarsi il primo posto alla competizione, abbiamo chiesto di sconvolgergi e sconvolgere il mercato degli spirit», sottolinea Matteo Fornaca, cofondatore di The Spiritual Machine. Le ricette più particolari, prosegue Fornaca, «sono un bene universale estremamente democratico, un tesoro che appartiene a tutti».
A seguire sono stati consegnati i premi partner. Jamin Underwater, azienda attiva nell’ambito dell’affinamento subacqueo per vini e distillati, e Berlin Packaging, hybrid packaging supplier di livello mondiale, specializzato nella fornitura di packaging in vetro, in plastica e in metallo e chiusure, hanno selezionato due prodotti tra i finalisti. Il premio Underwater, assegnato al Vermouth San Marciano di Francesca Lionetti, offrirà il servizio gratuito di Jamin e la possibilità di affinare il proprio spirit nelle acque di Portofino. Infine, il Gin Pozione 2252 di Giò Pellino ha vinto il premio Design, lanciato da Berlin Packaging, che prevede la prima fornitura di un pallet di bottiglie premium e serigrafia dell’etichetta.