Intellettuali e artisti lanciano un video selfie per chiedere al premier Renzi e al Ministro Giannini di riportare queste materie alle superiori
“Riportare economia e diritto nelle scuole”. A lanciare l’appello sono intellettuali e artisti che si sono fatti un “video selfie” per aderire alla campagna “Tornami in mente” per la reintroduzione di queste materie nei programmi delle scuole superiori. I primi a lanciare l’iniziativa sono stati i docenti del coordinamento nazionale dei professori di diritto ed economia, guidati da Franco Labella. Una richiesta fatta a gran voce al premier Matteo Renzi per sensibilizzare la politica a riflettere sull’importanza dello studio di queste discipline.
Un “urlo” simpatico cui si sono uniti una cinquantina di volti noti e altri cittadini meno famosi: dagli attori di teatro e cinema Marco D’Amore, Enrico Iannello, Andrea Renzi, Tony Laudadio, Roberto De Francesco allo scrittore Antonio Pasqual, al duo “Musica Nuda” al professor Alberto Vannucci del dipartimento di scienze politiche dell’università di Pisa. Tutti a chiedere la stessa cosa: abbiamo bisogno di alfabetizzare i nostri studenti dal punto di vista economico.
Nel video selfie gli intellettuali pongono diverse provocazioni: “In che cosa consiste una legge elettorale? Cos’è il Porcellum? Cos’è l’articolo diciotto? A che serve il contratto collettivo? Che cos’è l’evasione fiscale? E l’inflazione?” Tutti quesiti cui un giovane saprebbe difficilmente rispondere perché a scuola non si studiano più le materie che possono dare gli strumenti necessari per affrontare questi problemi. La maggior parte dei ragazzi non sa rispondere nemmeno a domande semplici come: “A che serve la Nato?”.
Non è forse un caso se nell’indagine Ocse –Pisa 2012 gli studenti italiani sono risultati penultimi, dopo quelli colombiani, nelle loro conoscenze economiche. Un dato che non fa stare tranquilli i professori del coordinamento che in questi mesi stanno conducendo la campagna per convincere il ministero della Pubblica Istruzione a far tornare sui banchi i libri di diritto. Cancellate con la Gelmini, queste materie sono state considerate inutili e superflue ma non è così. Esiste già una legge, la numero 5883, depositata in Senato per reintrodurre lo studio nei primi bienni degli istituti superiori.
I docenti promotori dell’iniziativa chiedono che venga determinato un monte ore curriculare per la materia “Cittadinanza e Costituzione” con tanto di valutazione. Un’urgenza visto che in Italia fin dalla scuola primaria non si parla di economia, non si studia la Costituzione e tanto meno si fa in maniera seria educazione alla cittadinanza. E’ impensabile che dei ragazzi di 12-13 anni non sappiano ad esempio cos’è il potere legislativo o quello giudiziario. Spesso non conoscono nemmeno com’è formato il Parlamento, quali sono i suoi compiti, come nasce una legge. Eppure questi giovani, studenti delle scuole medie o superiori di secondo grado, tra meno di otto anni si ritroveranno a votare. Ecco allora l’importanza dell’appello lanciato da Franco Labella e dagli artisti che hanno partecipato alla campagna.
Ecco la gallery della campagna “Tornami in mente”