Dopo l’addio al fact-checking dei giorni scorsi, l’ex Gruppo Facebook riduce i costi per migliorare le performance
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Il fact-checking non era perfetto, ma rappresentava un argine contro l’esplosione di contenuti falsi e manipolatori che minacciavano di inquinare il discorso pubblico. Che accadrà con la giravolta di Mark Zuckerberg? L’analisi di Matteo Flora nella nuova puntata della rubrica Tech Policy
Apple, la società più capitalizzata al mondo, non segue altre tech company come Meta e rimane a favore dei programmi DEI
Walter Quattrociocchi, Professore ordinario di Informatica alla Sapienza Università di Roma, commenta su StartupItalia il cambiamento dell’ex gruppo Facebook in merito alla moderazione dei contenuti. E mentre la Silicon Valley è sempre più allineata a Trump, l’Ue rincorre. «L’Europa ha fatto un casino su AI e innovazione»
A pochi giorni dal giuramento di Donald Trump come prossimo presidente degli USA, diverse società sembrano essersi allineate al tycoon rispetto a certi temi
Il Ceo dell’ex Gruppo Facebook ha parlato per quasi tre ore in una puntata del podcast The Joe Rogan Experience
Negli USA intanto sono aumentate le ricerche su Google per capire come cancellarsi dai social dell’ex Gruppo Facebook
Dopo Elon Musk, anche Mark Zuckerberg annuncia una “discesa in campo” negli affari della politica. E lo fa proprio come Musk: senza retorica, senza giri di parole, in modo diretto e trasparente. «Lavoreremo col Presidente Trump», ha dichiarato. Ma cosa c’è dietro questa presa di posizione? Nella sua rubrica settimanale Privacy Weekly l’analisi di Guido Scorza, avvocato e componente del Collegio del Garante per la protezione della Privacy
Mark Zuckerberg dice addio al modello del fact-checking per moderare i contenuti sui social e detta una nuova linea. L’analisi di Giovanni Boccia Artieri, professore di sociologia della comunicazione e dei media digitali all’Università di Urbino Carlo Bo
L’improvviso cambio di paradigma del colosso di Menlo Park costringe a rivedere le proiezioni sui social: meno filtri, più flusso indistinto dei contenuti e ritiro dal purpose. Saranno insomma gli utenti i soli arbitri di ciò che è vero o falso. Ma cosa significa per la nostra quotidianità online? È da qui che inizia la nuova fase social del trumpismo? L’analisi di Matteo Flora
