Damiano e Margherita Tercon sono due fratelli che hanno incontrato Philipp Carboni. La loro risata vincente e quella passione per lo spettacolo li hanno lanciati nel mondo della tv con la partecipazione a “Italia’s Got Talent” e “Tú sí que vales”. La nostra intervista in occasione della Giornata internazionale dedicata al tema di inclusione e diritti
autismo
In Salento un progetto rivolto a persone con Disturbo dello Spettro Autistico, che, partecipando al processo di produzione del vino, vengono instradate verso un’inclusione lavorativa a 360 gradi, oltre ad avere l’occasione di manifestare liberamente la loro creatività
L’impresa a impatto sociale impiega otto ragazzi con disturbo dello spettro autistico, che hanno imparato il mestiere con l’aiuto di educatori professionali e di ex carcerati
Dal 2001 questa associazione unisce sport, inclusione e disabilità, favorendo la pratica di attività di allenamento e di preparazione alle competizioni per persone con disturbo dello spettro autistico
In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo Luana Valenzano spiega come supportare le persone autistiche nel raggiungimento del loro massimo potenziale
Abbiamo intervistato Silvia Iacomini, psicologa e coordinatrice dell’iniziativa della cooperativa TICE in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo
Nella giornata per la consapevolezza sull’autismo la storia di uno dei laboratori di inclusione più noti in Italia. A Modena, capitale mondiale dei tortellini, ventisei giovani cucinano e vendono pasta fresca. Oggi in Italia lavora solo il 10% di persone con autismo. Anche PizzAut, Equo Food e Albergo Etico in campo per invertire questa tendenza
In Italia si iniziano a muovere i primi passi per innovare il rapporto tra le aziende e le persone con il disturbo dello spettro autistico in un’ottica di inclusione e rispetto: così nasce alla Scuola Agraria del Parco di Monza il progetto “Aut Academy”, destinato a 12 giovani dai 16 ai 28 anni con disturbo dello spettro autistico, che abbiano concluso la scuola dell’obbligo
Sono due condizioni estremamente diverse, ma entrambe soggette a un’enorme quantità di stereotipi. Per gestire lo stigma le famiglie le normalizzano o le spiegano medicalizzando, rendendo così difficile ai figli il dare una definizione di sé (e immaginarsi nella vita adulta)
I criteri diagnostici riflettono conoscenze ormai datate, contribuendo a un forte bias di genere che rende più complesso per bambine, ragazze e donne arrivare alla diagnosi corretta. Con conseguenze importanti per la loro salute mentale.