La CEO di Novis Games, startup che permette ai non vedenti di videogiocare intervistata per la rubrica Unstoppable Women: «Ho reso mio essere ‘un po’ maschio’ un punto di forza. Essere l’unica donna della stanza nel presentare la startup e in minoranza nel gaming è anche un’occasione per parlare di gender gap»
ciechi
Si indossa come un paio di cuffie sportive ed è in grado di elaborare le immagini acquisite per descriverle alla persona con disabilità visiva. L’idea è di due ragazzi italiani, Saverio Murgia e Luca Nardelli
Due giorni alla Microsoft House per lavorare a progetti improntati all’accessibilità. Un’iniziativa che ha raccolto il patrocinio dell’Unione Italiana Ciechi
Nel 1983, a 45 anni, John Hull è diventato cieco. Per accettare la sua nuova vita ha registrato dei diari sonori per 3 anni. Da quel materiale è stato realizzato un film bellissimo e un’app, in realtà virtuale, per provare a vivere la stessa condizione e le stesse emozioni.
Be My Eyes, che ha superato i 370mila iscritti, collega l’utente che ha bisogno di assistenza al primo volontario disponibile, anche a un continente di distanza. Puntando tutto sulla solidarietà, quest’app aiuta le persone non vedenti a risolvere piccoli problemi quotidiani, semplificando loro la vita.
Sean Mealin è un dottorando della North Carolina State University, completamente non vedente, che insieme al suo cane guida, Simba, vuole sfruttare la tecnologia per permettere ai ciechi di sapere se il loro animale sta bene o è stressato, stanco o se qualcosa non va.
Alex Deans, 18 anni, vuole aiutare con iAid chi ha problemi di visibilità a orientarsi in maniera più facile e sicura. Nel 2015 ha vinto il Weston Youth Innovation Award che premia giovani inventori e scienziati canadesi.