Nel nostro longform domenicale il ricordo del prof che leggeva il futuro del lavoro e ne denunciava le contraddizioni. «Dal punto di vista tecnologico un’azienda può essere modernissima, ma come cultura arretratissima. Nel 2030 i giovani lavoreranno ovunque, io auguro a tutti di farlo dal mare»
«Oggi la maggior parte delle cose che usiamo sono fatte da macchine: questo ci consente di considerare il lavoro una parte importante della nostra vita ma non totalizzante», aveva affermato a SIOS21 Giffoni Edition