Facebook

Immagina un’enorme piazza virtuale. Trentaduemila persone. Al centro, vengono proiettate in loop le foto intime di tua moglie, tua sorella, tua figlia. A condividerle è l’uomo che dovrebbe proteggerla, e la folla commenta, deride, incita. Non è la scena di un film distopico, ma la cruda realtà di ciò che è accaduto su Facebook, all’interno di un gruppo chiamato “Mia Moglie”. L’analisi di Matteo Flora per la rubrica Tech Policy

Dopo Elon Musk, anche Mark Zuckerberg annuncia una “discesa in campo” negli affari della politica. E lo fa proprio come Musk: senza retorica, senza giri di parole, in modo diretto e trasparente. «Lavoreremo col Presidente Trump», ha dichiarato. Ma cosa c’è dietro questa presa di posizione? Nella sua rubrica settimanale Privacy Weekly l’analisi di Guido Scorza, avvocato e componente del Collegio del Garante per la protezione della Privacy

L’improvviso cambio di paradigma del colosso di Menlo Park costringe a rivedere le proiezioni sui social: meno filtri, più flusso indistinto dei contenuti e ritiro dal purpose. Saranno insomma gli utenti i soli arbitri di ciò che è vero o falso. Ma cosa significa per la nostra quotidianità online? È da qui che inizia la nuova fase social del trumpismo? L’analisi di Matteo Flora