In Emilia c’è una startup a difesa dei beni culturali e degli archivi. Ad accenderla, Massimo Luise, imprenditore che ha cambiato vita a cinquant’anni. L’azienda protegge pergamene, quadri e opere d’arte. Si va dai tredici chilometri dell’archivio centrale di Stato a Roma ai dodici metri di profondità del polo bibliotecario di Rami Barrack a Istanbul. E poi gli archivi universitari e non solo. «Abbiamo sette brevetti». La sua storia per Viaggio in Italia
Ferrara
Frutto di oltre quattro mesi di lavoro, il progetto fa parte di una tesi che ha avuto una eco mediatica inattesa. Per il sindaco Fabbri: «è un chiaro e positivo esempio di come inventiva, studio e passione possano essere un traino importante per far conoscere i luoghi della cultura e dell’arte anche con linguaggi meno convenzionali»
Si studia l’ipotesi traffico zero in alcuni quartieri per favorire il commercio locale
