Tra le acquisizioni di startup italiane le più importanti sono Yogitech da parte di Intel ad aprile e Solair da parte di Microsoft a maggio
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Nel 2016 una exit e due round da 800 mila euro nel foodtech. Delivery e e-commerce guidano il settore. Che però inizia ad essere più sfaccettato. Dalla sharing economy all’IoT: ecco il panorama delle startup food italiane
C’è quella che ti fa viaggiare meglio, quella che ti fa saltare la coda, quella per mangiare cibo sana, per noleggiare abiti per una cerimonia particolare, organizzare eventi con amici. Sono 15 le startup da città
IoT, food delivery, app, blogger, chef robot, agtech: ecco (nell’#InternetDay) come la Rete ha portato in cucina le innovazioni più importanti. E cambiato il mondo del food
I ristoranti migliori, logistica, sistema veloce, customer service ottimale. E scalabilità internazionale. Come ha fatto Matteo Pichi, ceo e founder Foodinho, a portare la sua startup in soli 9 mesi all’exit con Glovo
Pizzabo, Cibando, Deliverex, Clicca e Mangia, Foodinho: sono le startup conquistate da società estere (con Just Eat in prima fila). E’ il risiko del food delivery italiano. Una partita ancora da giocare
La seconda exit del 2016 ricalca il leitmotive del 2015: il food delivery italiano torna a fare gola alle holding estere. Un’altra azienda straniera arriva in Italia e si compra una startup, e un pezzo di mercato
Da Moovenda a Foodracers, Deliveroo, Foodinho, Foodora. E molti altri. Perché i pony express della gastronomia sono in continuo aumento, da nord a sud. Ecco la mappa (italiana) del food delivery