È una tecnologia italiana realizzata con il supporto dell’IIT. Con pochi euro queste lenti adesive trasformano il tuo smartphone in un microscopio.
IIT
Oltre 30.000 mq di laboratori, centinaia di scienziati al lavoro tra genetica, food e nanotecnologie: Human Technopole Italia 2040 è l’eredità scientifica di Expo. Renzi: “Tre mesi fa era un sogno, tra un mese sarà un cantiere”
I ricercatori del gruppo “Smart Materials” sono riusciti a sviluppare dei nanomateriali compositi di cui possono controllare le proprietà e il rilascio dei principi attivi. Le nuove medicazioni avranno al loro interno dei composti naturali che aiutano la guarigione e saranno perfettamente biodegradabili.
Per il quotidiano il dopo Expo prevederebbe un polo di ricerca internazionale (raccoglierebbe imprese anche del food), dedicato alla qualità della vita. Guidato dall’Iit. E con 1600 scienziati al lavoro…
L’Opening Conference della terza edizione della Maker Faire Rome ha avuto una star d’eccezione: Walkman. Il robot dell’Istituto Italiano di Tecnologia ha avuto l’onore di “tagliare” il nastro e inaugurare così la fiera dell’innovazione più importante d’Europa.
Fatti con materiali poco costosi, per “indossarli” basta solo un po’ d’acqua. Il tatuaggio hi-tech dell’Istituto Italiano di Tecnologia sarà in grado di monitorare molti parametri vitali adattandosi a ogni superficie del corpo
Nei laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia, un team guidato da Silvia Giordani lavora alle “nanocipolle” , nanomateriali e marcatori fluorescenti in grado di navigare verso le cellule tumorali per penetrare al loro interno e facilitarne la cura
Misura un metro e pesa circa 80 kg. Grazie ad arti idraulici e sensori di posizione e di forza, riesce a muoversi su terreni accidentati con grande agilità. Capace di riconoscere l’ambiente circostante, questo robot quadrupede potrà essere utilizzato da Vigili del Fuoco e Protezione civile durante le operazioni più rischiose.
La scoperta della Columbia University promette di aprire la strada all’internet ultraveloce. Intanto in Europa è partito il progetto Flagship Graphene. Obiettivo: investire un miliardo di euro per trasferire la tecnologia dai centri di ricerca all’industria.
Per combattere l’impatto ambientale di plastica e rifiuti alimentari, a Genova hanno pensato di utilizzare gli scarti vegetali per realizzare un materiale ipertecnologico. Una plastica smart che presto potrebbe arrivare nei nostri supermercati ed aprire la strada anche a nuove soluzioni “commestibili”.
