Dal caffè (bulgaro) Mafiozzo alla salsa (piccante) “Wicked Cosa Nostra”. Sono tanti i prodotti che, all’estero, in etichetta utilizzano gangster, padrini e “imprese” della mafia. Anche così (e non solo con i tarocchi) si danneggia il made in Italy
made in italy
Il re dell’aperitivo raggiunge un accordo con i francesi e lancia un’Opa amichevole per acquisire il liquore. Per Campari (una ragnatela di brand mondiali) è l’ennesima operazione strategica, anche per la distribuzione
Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano e Grana Padano tra i prodotti made in Italy che hanno avuto crolli nel mercato del Regno Unito. Tutta colpa delle etichette a semaforo. Che per paradosso, approvano le bibite gassate ma senza zucchero…
Eattiamo punta a valorizzare i prodotti di eccellenza a chilometro zero sul mercato mondiale. E adesso la startup ligure è a New York, a Food-X, il più prestigioso incubatore nel food
Vibram, azienda italiana leader nel settore delle suole, ha realizzato una soluzione in grado di ricaricare il proprio telefonino semplicemente camminando. Si chiama Hero ed è in grado anche di catturare tutti i dati delle nostre passeggiate.
Chef stellati, protocolli di qualità, menu che esaltano il made in Italy, attenzione allo spreco. Ecco chi, tra grandi cuochi e grandi aziende, si muove nelle cucine di bordo delle grandi compagnie. Per sfornare anche 20mila piatti al giorno
La Ue dà il via libera all’aumento per 2 anni delle importazioni (senza dazi) di olio di oliva tunisino. Ma le clausole di salvaguardia non bastano ai produttori italiani. Che avvertono: così si rischiano le frodi (e pagherebbe il made in Italy)
Dalle politiche Ue alle agromafie: gli agricoltori del Sud lanciano un Sos per piante di arance, limoni e mandarini (ma quelle calabresi provano a sbarcare sul mercato di Dubai)
Panini, cuoppi, focacce, piadine… il pianeta street food è sterminato. Ma puoi cimentarti anche a casa tua. Ecco i 10 migliori street chef (e le loro ricette)
Sull’onda della decisione dell’Accademia della Crusca nasce anche la pizza Petalosa, ideata da due chef con viole, bocca di leone, calendula. L’obiettivo? Proteggere (grazie all’Unesco) la vera pizza made in Italy, con tutti i suoi ingredienti
