Il Financial Times (FT) ha stretto un accordo con OpenAI per mettere a disposizione della società americana tutti i contenuti scritti e non solo di una delle più importanti testate giornalistiche al mondo. L’intelligenza artificiale alla base di software come ChatGPT potrà così allenarsi e perfezionarsi su articoli e inchieste, citando sempre le fonti agli utenti. Non è la prima soluzione di questo tipo che viene raggiunta tra l’azienda di Sam Altman e gli editori.
Non solo Financial Times. Con quali editori lavora OpenAI
OpenAI sta collaborando con Axel Springer – editore di Business Insider, Politico e Bild – oltre che con l’Associated Press. FT utilizza già soluzioni di intelligenza artificiale, come si legge su The Verge e non soltanto in esclusiva con l’azienda di Sam Altman: il quotidiano finanziario ha infatti introdotto un sistema di ricerca basato sull’AI di Claude, software sviluppato da Anthropic, un’altra scaleup di primo ordine nel settore dell’intelligenza artificiale.
Da quando è stato pubblicato nel novembre del 2022, ChatGPT si è imposto sullo scenario pubblico attirandosi anche numerose critiche. Negli Stati Uniti è in corso una causa tra OpenAI e il New York Times, che ha accusato l’azienda di aver allenato la propria intelligenza artificiale sui propri articoli senza averne l’autorizzazione.
E intanto c’è anche l’incognita su Sora, il software di OpenAI presto in arrivo, capace di produrre brevi clip partendo da un prompt testuale. In un’intervista al Wall Street Journal la Cto Mira Murati non è stata in grado di rispondere con chiarezza sull’origine del materiale utilizzato dalla società per perfezionare questa AI regista. YouTube ha intanto fatto sapere che prenderà provvedimenti nel caso in cui venisse alla luce che Sora si è allenata con i video pubblicati sulla piattaforma del gruppo Alphabet.