WindRunner sarà l’aereo più grande al mondo e nascerà in Italia. Un cargo alto come un palazzo di quattro piani e progettato per trasportare carichi dalle dimensioni eccezionali, come pale eoliche per impianti di nuova generazione, molto più grandi di quelle attuali. Della sua realizzazione se ne è occupata Radia, startup americana nata nel 2016 dopo anni di studi del professore del Mit di Boston Mark Lundstrom, esperto di energie rinnovabili. Ma la sua costruzione avverrà in Italia. Precisamente, tra Puglia e Campania. Ecco che cosa sappiamo sul mastodontico progetto.
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Le specifiche di WindRunner
Dall’azienda fanno sapere che la produzione inizierà nel 2029 per garantire le prime consegne nel 2030. «Ogni anno realizzeremo cinque aerei per un totale di 120 WindRunner che saranno poi gestiti dalla casa madre americana per effettuare le consegne di mega pale eoliche», afferma l’azienda.
Nello specifico, WindRunner è un aereo a caricamento frontale, lungo 108 metri con una apertura alare di 80 e un’autonomia in volo di 2mila chilometri. Tra le aziende che si occuperanno della sua realizzazione c’è Leonardo, con cui WindRunner ha già sottoscritto un accordo. Leonardo costruirà la fusoliera, Magnaghi Aerospace (in Campania) il carrello ma anche realtà spagnole (Aernnova per le ali), olandesi e inglesi. In Puglia ci sarà il centro di assemblaggio, nello stabilimento di Grottaglie finito in crisi per le difficoltà della Boeing, ma sono coinvolte anche Campania e Calabria (quest’ultima su progetti di formazione).
La filiera e l’indotto
Sulla filiera industriale già esistente potrebbero arrivare investimenti per diversi miliardi e una ricaduta occupazionale di almeno 2.500 mila posti di lavoro, senza contare l’indotto dove la stima è di cinque volte tanto. «L’Europa si sta dimostrando un’area strategica per il futuro di Radia e l’Italia un partner fondamentale non solo per la sua capacità industriale ma anche per l’impegno condiviso ad accelerare la transizione energetica», afferma Lundstrom. E lo pensa anche il governo italiano, che ha coinvolto il ministero delle imprese e del Made in Italy guidato da Adolfo Urso in un memorandum per creare una corsia preferenziale attraverso la cosiddetta Zes unica, la zona economica speciale che garantisce qualche vantaggio fiscale ma soprattutto un’accelerazione nei tempi di rilascio delle autorizzazioni.
Ma che direzione prenderanno i WindRunner? Sicuramente non verso Paesi come la Russia o la Cina ma c’è una grande possibilità di sviluppo in tutto il Nord Africa e in Oriente dove gli investimenti per produrre energia green sono in enorme crescita.