Il caso Sangiuliano-Boccia si arricchisce, inaspettatamente, di un dettaglio tecnologico. La presunta collaboratrice del Ministero della Cultura – il ministro Sangiuliano ha finora smentito di averle mai affidato incarichi ufficiali, non senza qualche imbarazzo – ha postato in queste ore una story nella quale mostra un modello di Ray-Ban Stories, occhiali tech sviluppati da Luxottica e Meta. Maria Rosaria Boccia ha fatto intendere su Instagram di averli utilizzati per dimostrare il proprio coinvolgimento in attività per conto del ministero. Sta infatti pubblicando sul social prove che dimostrano la sua presenza nei palazzi della politica a Roma.
Dal punto di vista della privacy, il prodotto di Meta e Luxottica ha sollevato diverse preoccupazioni in passato, dato che le telecamere possono registrare in maniera assai discreta. La spia luminosa di avviso registrazione è effettivamente molto piccola e alla Camera dei Deputati, per esempio, non è possibile effettuare riprese se non in alcune aree. La donna ha scritto in una story pubblicata su Instagram che non c’è nulla di illegale nelle sue documentazioni audio e video.
Ray-Ban Stories: cosa ci si può fare?
Lanciati nel 2021, sono occhiali tech che permettono di scattare foto, registrare video e ascoltare musica grazie a una serie di fotocamere integrate, microfoni e altoparlanti. Chi li indossa può catturare immagini e video con un tocco o tramite input vocali. Lo scopo di questo device è facilitare la condivisione di quel che si vive in prima persona direttamente sui social. Nei mesi scorsi era circolata l’ipotesi di un’acquisto da parte di Meta di una quota in EssilorLuxottica. I materiali finora pubblicati sui social da Boccia – anche grazie agli occhiali smart – smentiscono la versione del Ministero della Cultura, di nuovo in imbarazzo come già in passato per varie questioni, a cominciare dalle gaffe del responsabile del dicastero Sangiuliano.