A fine febbraio Elon Musk aveva spedito la sua tecnologia per garantire internet satellitare
Se ci dimenticassimo della sua decisione di acquisire Twitter a oltre 40 miliardi di dollari, negli ultimi tempi la più notevole notizia riguardante Elon Musk sarebbe senz’altro quella legata a Starlink. Torniamo indietro al 24 febbraio, quando la Russia ha deciso di invadere l’Ucraina. Da quel giorno Twitter è diventata una sorta di cabina di regia del presidente Zelensky e dei suoi ministri, tutti impegnati a mostrarsi in prima linea per difendere il paese e chiedere il soccorso esterno dagli alleati. Mykhailo Fedorov, classe ’91, è il ministro della Digital Transformation e si era rivolto proprio a Elon Musk per chiedergli aiuto: all’Ucraina serviva (e continua a servire a due mesi dall’inizio della guerra) una connessione a internet. Il 28 marzo Fedorov pubblicava questa foto, con un sentito ringraziamento al Ceo di Tesla: le prime parabole Starlink erano arrivate sul suolo ucraino a bordo di un camion.
Tra le mille informazioni arrivateci in queste drammatiche settimane, a volte è spuntata la foto di una parabola Starlink installata sul tetto di una casa, magari con attorno le tracce visibili del conflitto. Prima di approfondire i dati di utilizzo delle parabole, riepiloghiamo velocemente di cosa stiamo parlando. Elon Musk è il Ceo di Tesla, ma è anche il fondatore di SpaceX, azienda aerospaziale privata che in vent’anni ha rivoluzionato il settore abbattendo i costi e introducendo, per esempio, i razzi riutilizzabili. All’interno di questa realtà, la divisione Starlink si occupa in maniera specifica di connessione internet satellitare.
La differenza più visibile tra l’internet satellitare e quello comunemente utilizzato è che non si appoggia su un’infrastruttura terrestre. Ad esempio non dipende dai cavi sottomarini. Basta una parabola Starlink in grado di collegarsi ai circa 2mila satelliti spediti in orbita da Musk per collegarsi alla rete. In un contesto bellico, dove bombe e artiglieria prendono di mira infrastrutture strategiche per isolare anche i civili, una tecnologia simile sembra stia facendo una concreta differenza a sostegno degli ucraini.
Rough data on Starlink's usage: around 150K active users per day. This is crucial support for Ukraine's infrastructure and restoring the destroyed territories. Ukraine will stay connected no matter what. pic.twitter.com/XWjyxPQJyX
— Mykhailo Fedorov (@FedorovMykhailo) May 2, 2022
Sempre Fedorov, a inizio maggio, ha dato alcuni dati sull’utilizzo di Starlink nel paese. Circa 150mila utenti fanno oggi affidamento sulle parabole. Come ha spiegato la BBC, c’è un aspetto tecnico da considerare: a rendere il servizio così utilizzato gioca un ruolo decisivo la presenza di un gateway – stazione che riceve il segnale dal satellite e che poi la distribuisce sul territorio -, gateway che non può essere troppo distante dalle antenne. Fortunatamente per l’Ucraina la vicina Polonia ne è fornita e funge da base di appoggio.
In un post su Telegram, il ministro Fedorov ha comunicato che Starlink sta pensando di aprire un ufficio in Ucraina e che ad oggi sono 10mila i terminali attivi nel paese, al servizio di civili ed esercito tuttora impegnati a fronteggiare i russi. «L’Ucraina – ha scritto – è ormai inimmaginabile senza la modernissima tecnologia Starlink». Come si legge in questo articolo di Wired, è senz’altro più facile apprezzare il contributo di Musk per quanto riguarda la vita quotidiana degli ucraini, che possono informarsi e comunicare grazie all’internet satellitare; meno facile è invece comprendere quanto tutto questo sia o meno determinante per l’esercito ucraino. A dirlo è stato lo stesso Fedorov, il quale ha confermato che Starlink serve soprattutto per la popolazione. Viene utilizzato anche per ricollegare ospedali e aiutare aziende che continuano a operare. Un banco di prova importante per SpaceX, anche alla luce dei futuri impieghi di questa tecnologia.